Il piano è articolato su tre anni e la regia sarà del Crea, il rinnovato Centro di ricerca specializzato del Ministero delle Politiche Agricole, che racchiude alcune delle più importanti professionalità italiane nel campo della ricerca agroalimentare, come ad esempio lo staff che è stato protagonista del sequenziamento del genoma del frumento.
L’obiettivo della ricerca è di aumentare competitività, efficienza produttiva e sostenibilità del sistema agricolo italiano, favorendo l’adattamento delle colture ai cambiamenti climatici e migliorarne la resistenza alle malattie. Saranno così finanziate nuove ricerche e potenziati i filoni di ricerca già attivi, come ad esempio il progetto di genome editing che ha visto coinvolti, oltre al Crea, numerosi ricercatori italiani che hanno prodotto risultati interessantissimi nel melo (con la selezione di una varietà resistente alla ticchiolatura) e nel grano duro (con un miglioramento qualitativo del contenuto proteico).
Tutto il percorso è accompagnato da una fase negoziale affinché nell’Unione Europea le biotecnologie sostenibili siano riconosciute diverse dagli OGM transgenici, aspetto che aprirebbe la possibilità di sperimentazione in campo.
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