Il termine “sostenibile” è ormai entrato a far parte del vocabolario comune ma spesso viene utilizzato senza avere piena coscienza del concetto che sta dietro a tale parola. Il comparto agro-alimentare rappresenta uno dei settori economici in cui maggiormente si fa riferimento alla sostenibilità, ma quando un prodotto è realmente più sostenibile di un altro? È quello che il gruppo di ricercatori della sezione di Economia ed estimo rurale del Dipartimento di Agraria di Reggio Calabria vuole definire all’interno del progetto SOS, Sustainability of the Olive oil System.
Rifacendosi alla definizione rilasciata nel rapporto Brundtland del 1987 “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”, concetto di comprensione immediata ma che implica l’approfondimento di problematiche molto complesse, racchiudendo al suo interno tematiche di tipo ambientale, economico e sociale. Gli aspetti ambientali hanno acquisito negli ultimi 20 anni (l’11 dicembre 1997 ricorrerà il ventesimo anniversario del protocollo di Kyoto) un ruolo chiave nelle strategie di sviluppo sostenibile, tanto che spesso vengono usati come strumenti di marketing fraudolenti (greenwashing). Pertanto, il livello di sostenibilità di un prodotto, processo o sistema deve necessariamente essere attribuito attraverso processi metodologici oggettivi, trasparenti e ripetibili che considerino tutti gli impatti generati.
In tale contesto si è sviluppato un nuovo modo di interpretare le attività umane, allargando l’analisi delle stesse al loro intero ciclo di vita: il Life Cycle Thinking. Figlie di questo nuovo concetto sono una serie di metodologie di analisi che rappresentano strumenti efficaci ed efficienti per valutare sia in maniera separata che integrata i diversi aspetti della sostenibilità: Life Cycle Assessment – LCA; Life Cycle Costing – LCC; Social Life Cycle Assessment – sLCA.
La LCA trova le sue basi in due standard ISO, 14040:2006 e 14044:2006, che ne definiscono, rispettivamente, il framework metodologico e le fasi procedurali ed ha rappresentato il propellente per il rilancio della metodologia LCC, nata in ambito della valutazione degli investimenti intorno agli anni ’60, e per la nascita della sLCA, metodologia ancora in fase di sviluppo ed implementazione.
Attraverso le metodologie LCA e LCC verrà analizzato l’intero ciclo di vita di produzione di EVOO e dei suoi co-prodotti, al fine di valutare le ricadute in termini di sostenibilità delle innovazioni sperimentate dagli altri gruppi di ricerca. Computando tutti gli input e gli output coinvolti nei processi produttivi sarà possibile definire gli impatti ambientali ed economici del prodotto, evidenziarne gli hotspot e definire eventuali strategie correttive per progettare un olio più sostenibile.