Il team di SOS-KIWI riunisce ricercatrici e ricercatori da tutta Italia che, come anticipato negli scorsi articoli, apportano competenze multidisciplinari essenziali per contrastare la moria del kiwi, una grave minaccia per la produzione di actinidia, in Italia e nel mondo.
L’Università degli studi di Napoli Federico II rappresenta, nell’ambito del progetto SOS-KIWI, un punto di riferimento importante grazie ad un team di microbiologhe, professoresse e ricercatrici, specializzate in microbiologia agraria e ambientale le cui competenze sono cruciali per affrontare questa minaccia.
Come già noto, gli agenti causali della moria del kiwi sono in gran parte sconosciuti e non esistono fitofarmaci specifici per contrastarla. Il progetto mira a identificare i fattori scatenanti, sviluppando strategie innovative e sostenibili per la diagnosi precoce, la prevenzione e il controllo della sindrome.
Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, il gruppo di microbiologia lavora in un consorzio interdisciplinare che unisce esperti di patologia vegetale, chimica agraria e agronomia. Questa sinergia consente di sviluppare strumenti innovativi per identificare le cause della moria del kiwi, tecniche diagnostiche all’avanguardia e strategie sostenibili che proteggano le piante e migliorino la salute del suolo.
Le principali aree di ricerca del team includono:
- Sperimentazioni in serra con consorzi microbici selezionati: in collaborazione con partner scientifici tra cui l’università degli studi di Torino, sono stati condotti esperimenti in serra per testare l’efficacia di consorzi microbici, formati da funghi micorrizici e batteri promotori della crescita vegetale. Questi consorzi sono stati studiati e selezionati per potenziare la resistenza delle piante di kiwi, puntando a creare una protezione biologica, offrendo una difesa naturale e sostenibile per la salute delle coltivazioni.
- Studi dell’interazione pianta-suolo-microrganismi: il gruppo di microbiologhe approfondirà le interazioni tra le comunità microbiche, pianta e suolo per comprendere come i microrganismi influenzino la salute del kiwi e il suo ambiente radicale. Questo studio delle dinamiche microbiche nel suolo permetterà di identificare associazioni benefiche che possano ridurre l’impatto della sindrome e contribuire alla qualità del suolo.
- Caratterizzazione microbiologica dei suoli colpiti: un altro ambito delle attività sperimentali sarà lo studio approfondito e la caratterizzazione della risposta delle comunità microbiche nei suoli colpiti e non dalla moria del kiwi. Attraverso questo studio si punta a identificare i profili microbici associati alla resistenza o alla suscettibilità alla sindrome, al fine di definire pratiche agronomiche che migliorino la salute del suolo e delle colture.
Le ricerche proseguiranno fino al 2027, con l’obiettivo di sviluppare strategie integrate che possano essere applicate non solo al kiwi, ma anche ad altre colture colpite da malattie multifattoriali emergenti nel settore agroalimentare.
Scopri il team dell’Università degli studi di Napoli Federico II sulla pagina Facebook di Ager.
A cura di Ida Romano, referente comunicazione SOS-KIWI, Università degli studi di Napoli Federico II
Foto in copertina: Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, credits Vincenzo Valentino