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Dal suolo al campo

L’altra faccia di Micro4Life, generatore di spazi di partecipazione e condivisione per la risoluzione dei conflitti ambientali

Pubblicato il: 18 Novembre 2025

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento, per numero e intensità, dei conflitti ambientali, dovuto alla crescente pressione sulle risorse naturali causata dalle attività umane e aggravata dagli effetti della crisi climatica.

Queste tensioni emergono quando interessi economici, politici e sociali si intrecciano senza equilibrio, mettendo in discussione l’accesso, la distribuzione e la tutela dei beni comuni: suolo, acqua, energia, biodiversità.

I conflitti ambientali rappresentano oggi uno dei nodi più delicati della transizione ecologica: non solo per le questioni ambientali in senso stretto, ma anche per la profonda crisi di fiducia e di partecipazione che accompagna la nostra epoca. Essi interrogano la capacità collettiva di costruire visioni condivise di futuro e di individuare percorsi di sviluppo sostenibile che tengano insieme diritti, equità e innovazione.

In una società sempre più interconnessa, la sfida non è solo risolvere il conflitto, ma trasformarlo in dialogo e riconoscere nel dissenso una risorsa. La questione ambientale non può essere affrontata unicamente attraverso strumenti tecnici o giuridici: richiede processi inclusivi e partecipativi, capaci di valorizzare tanto le competenze scientifiche, quanto i saperi locali, le esperienze civiche e le conoscenze diffuse.

 

Dal conflitto alla collaborazione grazie alla scienza

 

In questo contesto, la scienza non può rimanere neutrale o isolata, ma deve diventare luogo di incontro e di mediazione, capace di generare fiducia e di facilitare la collaborazione tra comunità, istituzioni e territori.

Proprio per questo, il progetto Micro4Life sostenuto da AGER-AGroalimentare E Ricerca, ha scelto di ampliare i propri orizzonti scientifici per includere questa dimensione cruciale, alla base di ogni esperimento scientifico, regolamento e azione civile.

Con questa visione, e grazie anche alla collaborazione con Systasis – Centro Studi per la prevenzione e la gestione dei conflitti ambientali, il progetto ha portato il tema dei conflitti ambientali al Festival della Scienza di Genova 2025, una manifestazione di grande rilievo nel panorama nazionale, riconosciuta per la sua capacità di unire ricerca, divulgazione e partecipazione del pubblico.

La collaborazione ha permesso di arricchire il confronto grazie alle competenze giuridiche e metodologiche di Systasis,  un’associazione di promozione sociale che dal 2016  si occupa di conflitti ambientali e climatici, nuovi diritti e contenziosi emergenti, promuovendo strategie e strumenti alternativi di prevenzione e gestione dei conflitti.

 

Come costruire ponti tra scienza e società

 

Durante l’incontro si è riflettuto sul valore della partecipazione civica informata come strumento per prevenire tensioni e costruire soluzioni condivise. È emerso come i processi partecipativi, quando sostenuti da trasparenza, accesso alle informazioni e riconoscimento dei diversi saperi, possano contribuire alla giustizia ambientale e rafforzare la corresponsabilità nelle decisioni pubbliche.

Le esperienze di monitoraggio civico e di “prove civiche” ne rappresentano un esempio concreto: cittadini e ricercatori collaborano nella raccolta e interpretazione dei dati ambientali, contribuendo a orientare le politiche pubbliche e a consolidare una democrazia ambientale basata su conoscenza condivisa.

Ugualmente centrale è il tema del dissenso, riconosciuto come parte integrante dei processi democratici: accoglierne la legittimità e valorizzarne il potenziale critico significa aprire spazi di confronto e co-progettazione, indispensabili per affrontare sfide complesse e interconnesse.

In questo scenario, la ricerca scientifica può e deve svolgere un ruolo determinante nel costruire ponti tra mondi diversi, promuovendo un linguaggio comune fondato su ascolto, conoscenza, responsabilità e consapevolezza.

La scienza partecipata diventa così uno strumento di dialogo e coesione sociale, capace di accompagnare la transizione ecologica e di sostenere una gestione equa e inclusiva delle risorse naturali.

 

Guardando al futuro

 

Per Micro4Life l’incontro di Genova ha rappresentato il primo passo di un percorso di approfondimento che proseguirà nei prossimi mesi con appuntamenti dedicati alla presentazione e applicazione di metodologie, strumenti e pratiche concrete per la costruzione del dialogo e la gestione partecipata dei conflitti ambientali.

Un cammino che il progetto intende portare avanti con l’obiettivo di trasformare la conoscenza scientifica in motore di collaborazione, fiducia e sostenibilità.

 

A cura di Raffaella Maria Balestrini e Federica Tenaglia (CNR), rispettivamente responsabile scientifico e responsabile della comunicazione di Micro4Life

Foto in copertina (fornita dagli autori): il tavolo dei relatori al Festival della Scienza di Genova

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