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Agire oggi per garantire a tutti un futuro #FameZero

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Circa il 25% della popolazione mondiale non ha a disposizione cibo nutriente, sicuro e sufficiente e più di due miliardi di persone, soprattutto nei paesi a basso reddito, non mangiano cibo sano. E per il terzo anno consecutivo il numero di persone che soffrono la fame è drasticamente aumentato. Sembra impossibile, ma accanto a chi non ha cibo per sfamarsi, c’è chi ha il problema opposto, l’obesità: due condizioni legate da un unico filo rosso che è la malnutrizione, in continua crescita in tutti i paesi del mondo.

Il recente rapporto delle Nazioni Unite State of Food and Agriculture 2019 illustra dettagliatamente lo stato della sicurezza alimentare e di nutrizione nel mondo. La combinazione di diete scorrette e stili di vita sedentari ha fatto impennare i tassi di obesità sia nei Paesi sviluppati che in quelli a basso reddito, dove fame e obesità coesistono. Oggi 672 milioni di adulti e 124 milioni di giovani tra i 5 e i 19 anni sono in sovrappeso a causa di diete sbagliate, oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni sono in sovrappeso, mentre 820 milioni di persone soffrono la fame. La malnutrizione colpisce in media una persona su tre e secondo le proiezioni il numero sarà di una persona su due entro il 2025. E a tutto questo, si aggiunge il cibo gettato nella spazzatura prima che possa arrivare ai consumatori, uno spreco a dir poco inutile e dannoso.

Oggi 16 ottobre 2019, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, questi dati e proiezioni impongono a tutti noi una seria riflessione per risolvere il problema della sicurezza alimentare e di come adottare tutte le misure necessarie per toccare gli obiettivi fissati nell’Agenda 2030.  In questo senso va il grosso contributo della FAO per un futuro #FameZero che non significa solamente combattere la fame, ma nutrire il pianeta permettendo a tutti l’accesso al cibo, favorendo una dieta sana e sostenibile, tutelando la salute dei consumatori e salvaguardando la biodiversità delle specie.

Anche Ager si unisce a questo appello sostenendo da oltre dieci anni progetti di ricerca scientifica nell’ agroalimentare. Una ricerca finalizzata a scoprire e sviluppare nuovi metodi di agricoltura sostenibile, capace di generare reddito e di garantire qualità e salubrità degli alimenti. Una ricerca che mette i propri risultati al servizio della collettività, salvaguardando l’ambiente e puntando alla creazione di innovazioni tecnologiche in grado di garantire la sicurezza alimentare. Un impegno concreto che ha portato sedici Fondazioni di origine bancaria ad unirsi e sostenere con oltre 34 milioni di euro trentadue progetti che riguardano cereali, ortofrutta, zootecnia, viticoltura, acquacoltura, olivicoltura, agricoltura di montagna e prodotti lattiero-caseari. Migliorando così l’alimentazione, l’accesso al cibo e promuovendo stili di vita corretti, elementi essenziali per costruire un mondo #FameZero.

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