Al via il Piano olivicolo nazionale

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Manca poco alla partenza del Piano olivicolo nazionale. Tra le priorità il finanziamento della ricerca scientifica, i cui ambiti di intervento sono in piena sintonia con la ricerca promossa da Ager 

Accordo raggiunto lo scorso 13 novembre per dare finalmente il via al nuovo Piano olivicolo nazionale, uno strumento finanziario che prevede di erogare 32 milioni di euro, di cui 4 milioni nel 2015 e 14 milioni all’anno rispettivamente nel 2016 e nel 2017.

L’intesa è stata siglata da Aipo, Assitol, Assofrantoi, Cno, Federolio, Unapol, Unaprol e Unasco, sotto la guida del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Attivata anche la sinergia con la Conferenza Stato-Regioni per arrivare all’approvazione del Piano in breve tempo, grazie anche all’integrazione delle risorse nazionali con quelle regionali.

L’accordo si sta perfezionando a campagna di raccolta iniziata da poco e con l’olivicoltura nazionale che sta attraversando una profonda crisi strutturale e di immagine del prodotto, complici purtroppo i recenti scandali dovuti alla contraffazione nella fase di commercializzazione dell’olio di oliva. E’ quindi più che mai necessario un recupero della produzione e della tutela della qualità dell’olio Made in Italy, una delle eccellenze dell’agroalimentare italiano e strategica per l’intero comparto. I tempi stringono e l’accordo deve essere chiuso a breve, pena la perdita delle risorse previste per il 2015.

Il Piano olivicolo nazionale è definito nell’articolo 4 del Decreto Legislativo 51/2015 e prevede una serie di attività, finalizzate alla razionalizzazione della coltivazione degli oliveti e all’introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica; ad interventi per la promozione del prodotto italiano sul mercato interno e su quelli internazionali; ad incentivare e sostenere le aggregazioni degli operatori della filiera. Ultima, ma non ultima, la promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l’efficienza dell’olivicoltura italiana.

Una ricerca che Ager ha già promosso ed incentivato nella sua seconda edizione aperta lo scorso 16 luglio con i primi bandi di finanziamento, recependo le necessità del settore ed in piena sintonia con gli ambiti di intervento previsti dal Piano olivicolo nazionale. Il tutto grazie ai 2,5 milioni di euro che Ager ha messo a disposizione di Università ed enti di ricerca. Il bando si è chiuso lo scorso 30 ottobre con ben 44 progetti presentati, tra i quali verranno scelti quelli da finanziare. L’inizio delle attività è previsto per la primavera 2016.

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