Si è tenuto venerdì 5 ottobre, presso l’Area della Ricerca CNR di Milano, il Kick-Off meeting del Progetto “Farm-inn- Farm-level interventions supporting dairy industry innovation”. Il progetto è finanziato nell’ambito di AGER e nasce con lo scopo di acquisire i dati scientifici necessari a fornire strumenti chiave in grado di supportare l’industria lattiero casearia nel potenziamento della sicurezza e della qualità del latte e dei prodotti derivati, nonché ottenere nuove conoscenze in merito alle proprietà funzionali degli stessi, con la massima attenzione al monitoraggio e al miglioramento del benessere animale e della sostenibilità ambientale.
In tale contesto il progetto FARM-INN si articola su vari livelli, che includono molteplici campi di studio volti a fornire risultati positivi e significativi a beneficio di tutto il settore lattiero-caseario. In particolare le attività di ricerca si focalizzeranno sull’ impiego di nuovi additivi alimentari in grado di ridurre la contaminazione da funghi (che producono micotossine) e batteri (clostridi) degli alimenti per le bovine e sulla caratterizzazione delle proprietà tecnologiche e funzionali delle proteine contenute nel latte (varianti A1 e A2 di beta-caseina).
L’industria del settore lattiero-caseario è un patrimonio inestimabile dell’Italia e un pilastro del comparto alimentare nazionale e viene riconosciuta come un’eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo, impiegando migliaia di addetti e generando un notevole indotto. Nel 2015 le consegne di latte vaccino in Italia hanno superato le 11.000.000 tonnellate e i formaggi nostrani, DOP e IGP, hanno rappresentato il 17,5% di tutte le produzioni tutelate in Europa. Del resto il prodotto italiano vanta altissimi standard in termini di sicurezza e qualità, garantiti dalla materia prima, il bestiame, le tecnologie di allevamento e l’alimentazione animale. L’abolizione del regime europeo delle quote latte dal 1° aprile 2015 ha tuttavia destato non poche preoccupazioni, generando previsioni di potenzialità produttiva stazionaria, problemi di competitività della produzione italiana e un calo dei prezzi. Per tale motivo è necessaria un’azione incisiva nel settore lattiero-caseario per il miglioramento della qualità e valorizzazione di tutta la filiera del Made in Italy, alla ricerca di nuove soluzioni tecnologie e di messaggi positivi di benessere animale e di sostenibilità ambientale per l’intero comparto.
I risultati delle attività di ricerca contribuiranno a migliorare l’efficienza della produzione e a ridurre gli scarti annuali di latte e formaggio, causa di gravi perdite economiche per i produttori e rappresenteranno, inoltre, una buona opportunità per valorizzare la materia prima latte e i prodotti derivati (figura 1).
Fig.1: Aims of the project fulfilling Ager’s goals
In linea con gli obiettivi di AGER il progetto FARM-INN intende raggiungere risultati tangibili volti al miglioramento del benessere animale attraverso interventi sulla gestione dell’allevamento; miglioramento della sicurezza, qualità e sostenibilità ambientale del latte e dei prodotti derivati attraverso innovazioni nella nutrizione animale e nella selezione genetica; studi sul comportamento di microrganismi patogeni, alterativi e pro-tecnologici, che influenzano la sicurezza alimentare, le caratteristiche qualitative e la conservabilità dei prodotti lattiero-caseari; valorizzazione dei prodotti lattiero caseari italiani, tramite parametri oggettivi, compositivi e/o sensoriali, trasferibili ai consumatori attraverso le moderne tecnologie di comunicazione ai fini di un aumento della domanda.
Durante il Kick-off meeting, i vari partner hanno illustrato gli obiettivi e l’organizzazione del progetto, il background di riferimento, il piano di lavoro e i risultati attesi di ogni workpackage; particolare attenzione è stata inoltre rivolta alla gestione amministrativa e al WP8 Dissemination and technology transfer per la definizione di azioni e strumenti di comunicazione e disseminazione omogenea e coerente con gli obiettivi di AGER.
Il Progetto è coordinato dal Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR e conta un partenariato di 8 Istituti di Ricerca, tra i quali 4 del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPA, IBBA, ISPAAM e ISMAC) e 4 Università (Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano, Università di Parma, Università di Padova).
Nelle foto: dott.sa Milena Brasca, responsabile scientifico del progetto, e un momento dell’incontro