Dopo i positivi risultati di laboratorio, frutto di uno scrupoloso lavoro di ricerca, PLANTìA inizia la sperimentazione in campo di 2 nuovi consorzi microbici su vite, cece e pisello. Loredana Sigillo ed Eliana Dell’Olmo (CREA Orticoltura e Florovivaismo) condividono la lunga strada percorsa fino ad oggi per contrastare i cambiamenti climatici.
In questo momento è davvero tanta la soddisfazione del team di lavoro del progetto PLANTìA: dopo oltre un anno di scrupolose ricerche in laboratorio, sono stati messi a punto due nuovi consorzi microbici in grado di promuovere potenzialmente la crescita e la qualità delle produzioni (effetto biostimolante) e di contrastare alcune malattie dei legumi e della vite (effetto biocontrollo). Il primo consorzio è costituito prevalentemente da specie di Bacillus, Streptomyces e Pseudomonas, mentre il secondo è composto interamente da più specie di Pseudomonas.
Un cammino tra microscopi e intuizioni, che ha portato ai nuovi consorzi microbici
Tutti i batteri e gli streptomiceti appartenenti alle due formulazioni sono stati saggiati in oltre un anno di lavoro in laboratorio per la loro attività antagonista contro quattro pericolosi patogeni delle leguminose e della vite, scelti come bersaglio: Rhizoctonia solani, Macrophomina phaseolina, Fusarium solani e Botrytis cinerea. Inoltre, i microrganismi sono stati selezionati in base alla loro capacità di:
- muoversi nell’ambiente in cui si trovano;
- produrre “biofilm” (una sorta di pellicola che consente ai microrganismi di adattarsi meglio all’ambiente);
- rendere solubile il fosfato e “trattenere” il ferro (facilitando la disponibilità di queste molecole per le piante);
- sopravvivere alle mutate condizioni di temperatura causate dai cambiamenti climatici e alle variazioni di acidità dei terreni di coltivazione.
Nella foto: capsule Petri per verificare l’azione antagonista dei consorzi microbici verso i patogeni bersaglio di vite, cece e pisello.
Gli ostacoli incontrati e come li abbiamo superati
Un momento cruciale della sperimentazione ha riguardato la valutazione della compatibilità tra microrganismi. Non tutti sanno che microrganismi benefici molto potenti contro i patogeni, spesso sono anche limitanti nei confronti di altri microrganismi benefici, scoraggiando la loro miscelazione. E non tutti i microrganismi possiedono le capacità appena elencate, ma che i ricercatori volevano a tutti i costi nei nuovi consorzi microbici per consentire al formulato di fornire sia l’effetto biostimolante, sia di biocontrollo.
Una volta definita la composizione dei consorzi, è stata saggiata la loro compatibilità con un tè di compost selezionato per la sperimentazione in campo e sono state stabilite le rispettive proporzioni e concentrazioni.
L’ultimo step ha riguardato la valutazione della vitalità dei preparati: al momento, le analisi eseguite per testarne la sopravvivenza in frigorifero stanno assicurando buone prospettive, garantendo una vitalità inalterata delle componenti a oltre un mese dalla loro preparazione.
Nella foto: tè di compost a diverse concentrazioni.
Dal laboratorio al campo: al via la sperimentazione su vite, cece e pisello
Il cronoprogramma del progetto PLANTìA, che prevedeva la costituzione di nuovi consorzi microbici entro marzo 2025, è stato rispettato ed ha permesso di iniziare la sperimentazione in campo nell’anno in corso. I test confronteranno i due consorzi microbici separatamente, aggiunti a tè di compost, arricchendo così i consorzi con microflora benefica, e confrontati con il solo tè di compost.
I risultati dell’ elaborazione dei test in campo saranno disponibili nella primavera del 2026, anno in cui la sperimentazione sarà ripetuta.
A cura di Loredana Sigillo ed Eliana Dell’Olmo (CREA Orticoltura e Florovivaismo)
Foto in copertina: Giovanna Serratore, Eliana Dell’Olmo e Loredana Sigillo nel campo sperimentale.