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Consumo di pesce, qualità del sonno e capacità cognitive nei bambini

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Le mamme dovrebbero dare il pesce ai bambini fin da piccoli, così migliorerebbero il loro sonno e li renderebbero più intelligenti.
Si tratta del risultato di una ricerca condotta presso la prestigiosa Pensylvania University, pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Studi precedenti dello stesso gruppo di lavoro guidato dal Dr. Joseph R. Hibbeln avevano già mostrato come il consumo di pesce, per via degli acidi grassi omega-3 a lunga catena in esso contenuti, fosse in grado di migliorare il QI (Quoziente d’Intelligenza) e di favorire il sonno.
Nel corso dello studio, condotto su di una coorte di 541 bambini cinesi in età scolare è stato valutato:
1) se il frequente consumo di pesce sia associato a minori disturbi del sonno ed a più elevati valori di QI tra i bambini,
2) se tali relazioni non siano giustificate da caratteri sociali ed economici delle famiglie
3) se indipendentemente dalla dieta, la qualità del sonno interferisca sul rapporto consumo di pesce/QI.
La coorte di bambini è stata suddivisa in due gruppi, dei quali uno consumava pesce almeno una volta alla settimana, mentre il secondo gruppo lo consumava molto raramente o mai. Ai genitori è stato chiesto di descrivere il sonno dei lorio figli, in termini di durata, qualità ed eventuali problemi del sonno, come risvegli notturni.
Il rapporto tra consumo di pesce e qualità del sonno è stato valutato all’interno della fascia di età di 9-11 anni, mentre il QI era valutato all’età di 12 anni, sottoponendo i bambini al test Wechsler Intelligence Scale for Children-Revised, un test del QI che esamina abilità verbali e non.
Il consumo frequente di pesce risultava effettivamente correlato ad un minor numero di problemi del sonno e ad un punteggio più elevato del QI. Una relazione dose-risposta indicava punteggi QI più alti nei bambini che avevano sempre consumato pesce (4,80 punti) o talvolta (3,31 punti), rispetto ai bambini che raramente consumavano pesce (p <0,05). La qualità del sonno ha parzialmente influenzato la relazione tra consumo di pesce e QI verbale, sebbene non la relazione tra QI e performance. Tali risultati sono stati confermati anche in seguito al controllo di più co-varianti socio-demografiche. A nostra conoscenza, questo è il primo studio che indica come il consumo frequente di pesce possa aiutare a migliorare la qualità del sonno nei bambini, favorendone le capacità cognitive a lungo termine.
Per gli esperti, il pesce può entrare nella dieta dei bambini intorno ai 10 mesi di età, a patto che non ci siano lische, parti dure e che sia stato tritato finemente. In ogni caso, entro i due anni di vita il pesce deve essere presente nella dieta. Infatti, introdurre in anticipo il gusto di pesce nella dieta dei bambini lo rende più appetibile. I bambini infatti dovrebbero essere abituati molto presto al pesce, al fine di educarne il gusto e l’olfatto.
Fonte: Marco Saroglia, Genciana Terova Università degli Studi dell’Insubria

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