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Dal suolo al campo

Il progetto SOS-KIWI presentato oltre i confini nazionali

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In occasione della Conferenza Internazionale di Protezione delle Piante tenutasi quest’anno ad Atene a inizio luglio e che ha visto oltre 800 partecipanti, è stato presentato il progetto SOS-KIWI. Durante la conferenza, il Professor Davide Spadaro, Università di Torino, ha presentato i risultati raggiunti fino a oggi e la pianificazione delle prossime attività che vedranno impegnati i vari gruppi di ricerca coinvolti fino al 2027, con lo scopo di contrastare la moria del kiwi attraverso strategie di prevenzione e di difesa volte a limitarne la diffusione e a migliorare la salute delle piante.

Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni dalle prime segnalazioni, i meccanismi alla base di questa sindrome non sono ancora del tutto chiari. È stato dimostrato che l’origine del problema è anche biotica, cioè causata da microrganismi. Inoltre, è stato messo in evidenza che il cambiamento climatico gioca un ruolo importante nella sua diffusione. Diversi potenziali patogeni, inclusi funghi e batteri, sono stati associati alla moria delle piante di kiwi, ma solo le specie di oomiceti sono state costantemente rilevate nelle piante sintomatiche in varie regioni.

In particolare, nel nord-ovest e nel sud Italia, la specie Phytopythium vexans è stata trovata frequentemente nel terreno e nelle radici delle piante malate. Nel nord-est d’Italia, una specie di Phytophthora, simile a P. sojae/asiatica, sembra avere un ruolo importante. Altre specie rilevate includono Phytopythium litorale, P. chamaehyphon, P. helicoides, Phytophthora spp., Globisporangium spp. e Pythium spp. Sebbene queste specie siano confermate come dannose per le piante di kiwi, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio il loro ruolo nel complesso sistema di interazioni tra pianta, microbioma (insieme dei microrganismi che vivono in un determinato ambiente) e l’ambiente circostante.

Questa prima fase di ricerca è determinante per sviluppare soluzioni sostenibili ed efficaci contro la moria del kiwi. Gli studi proseguono con l’obiettivo di identificare le migliori pratiche per contrastare questa sindrome, migliorare la qualità e la quantità della produzione, oltre ad assicurare un beneficio per l’ambiente e la salute umana.

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