La grande risposta della comunità scientifica al bando proposto da Ager-Agroalimentare e ricerca per difendere il suolo dalle minacce che ne riducono la capacità produttiva, contrastando i cambiamenti climatici
Parte con il piede giusto il nuovo bando Ager “Dal suolo al campo – Approcci multidisciplinari per migliorare l’adattamento delle colture al cambiamento climatico” che si è chiuso lo scorso 5 ottobre. Sono 30 i progetti presentati, per un valore complessivo che rasenta i 22 milioni di euro, a fronte di una disponibilità di 2,5 milioni di euro.
Il bando, lo ricordiamo, vuole aiutare le filiere agricole nazionali a far fronte ai cambiamenti climatici con innovazioni scientifiche e tecnologiche che contrastino la perdita della capacità produttiva dei suoli. Un tema che ha un grosso impatto sul futuro, visto che dal suolo dipendono la sicurezza alimentare, i prezzi dei prodotti agricoli, la tutela dell’ambiente e della biodiversità.
L’UNIONE FA LA FORZA
Il numero di progetti candidati sul bando Ager ha evidenziato il forte interesse della comunità scientifica nei confronti delle tematiche legate al suolo e che le Fondazioni aderenti ad Ager avevano individuato come cruciali e con forti fabbisogni di ricerca. “Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, in quanto i progetti coinvolgono 53 diversi enti di ricerca rappresentativi dell’intero territorio nazionale, che hanno dato vita a ben 97 partnership. Un risultato non banale se consideriamo le risorse messe in campo a livello nazionale per la ricerca scientifica e che il tema del bando era molto focalizzato” commenta la professoressa Claudia Sorlini, presidente del Comitato di Gestione di Ager, e aggiunge “Siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi per favorire l’integrazione di competenze diverse e complementari e per coinvolgere da subito gli stakeholders, soggetti cardine che facilitano il trasferimento delle innovazioni alle imprese, ma che spesso rimangono a margine dei progetti di ricerca”.
UNO SGUARDO VELOCE AGLI AMBITI DI INTERVENTO
Il faro acceso da Ager sul tema suolo, in un contesto di risorse nazionali ingenti dedicate alla ricerca scientifica, ha prodotto i suoi primi risultati positivi. “In merito alla scelta delle colture oggetto delle ricerche – prosegue la presidente Claudia Sorlini – siamo riusciti a stimolare l’interesse nei confronti dell’intero panorama colturale italiano, dalle colture arboree alle estensive, passando per le orticole. E anche per questo ultimo bando non ci siamo accontentati: Ager ha sempre sostenuto una ricerca scientifica di eccellenza, chiedendo agli enti progetti fortemente multidisciplinari e di alto livello qualitativo e che, per la loro stesura, richiedono ricercatori con competenze specifiche e requisiti di alta professionalità. Gli enti di ricerca hanno saputo interpretare le esigenze delle numerose filiere agroalimentari confermando le grandi potenzialità dell’area di ricerca sul suolo e la valenza nazionale delle possibili ricadute applicative dei risultati”.
I PROSSIMI PASSI
Al momento sono in corso le verifiche per valutare l’ammissibilità degli enti candidati, l’idoneità della documentazione presentata e la coerenza delle proposte rispetto ai contenuti e alle finalità del bando. I progetti ammissibili passeranno alla successiva fase di valutazione di merito, prevista da gennaio 2023. La valutazione sarà a cura di esperti internazionali indipendenti con competenze specifiche sulle tematiche del bando, garantendo massimo rigore, trasparenza, imparzialità e assenza di conflitti di interesse nella selezione delle richieste di contributo. L’avvio dei progetti è previsto nella seconda metà del 2023.