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Dal suolo al campo

La passione, l’entusiasmo e la voglia di scoprire di Giorgia Siviero, giovane ricercatrice di Micro4Life

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Il progetto Micro4Life, oltre ad apportare un prezioso contributo in termini di conoscenze e tecnologie, ha attivato alcuni dottorati di ricerca. Una modalità ancora oggi indispensabile per formare nuove generazioni di scienziati e per far scoprire ai giovani ricercatori le numerose opportunità offerte dal settore agroalimentare, fondamentale nel sistema paese ma ancora troppo poco valorizzato e appetibile per le nuove leve. Viviamo insieme l’esperienza di Giorgia Siviero.

 

Presso il Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica (DISSTE) dell’Università del Piemonte Orientale, è in corso una sperimentazione per associare alle radici di piante di riso microrganismi che possono portare benefici alle piante. La ricerca è in capo a Giorgia Siviero, dottoranda laureata in Biologia con indirizzo nutrizione e ambiente. Dopo avere conseguito la laurea magistrale con tesi in “Valutazione del profilo proteico di semi di quinoa in relazione alla capacità germinativa e allo stress idrico”, svolgendo parte delle ricerche all’Università Autonoma di Madrid,  il suo interesse si è diretto verso un’altra pianta oggetto degli studi di Micro4Life: il riso. La sua grande curiosità e la voglia di scoprire tipica dei ricercatori, insieme al suo curriculum e alla sua esperienza, le hanno permesso di vincere il concorso di dottorato e di mettere a disposizione di Micro4Life le sue qualificate competenze.

A conclusione del primo anno di ricerche, Giorgia ha studiato gli effetti dell’associazione di microrganismi benefici (che stimolano l’assorbimento dei nutrienti nelle piante e la risposta agli stress) in ben 85 linee di introgressione, vale a dire piante di riso geneticamente diverse tra loro e ottenute da 85 diversi incroci di Oryza rufipogon (il riso selvatico) con il  Vialone nano.

In particolare, le radici sono state inoculate con un particolare batterio selezionato dal progetto per poter identificare quali sono le piante che reagiscono meglio a questa associazione. Tra i vantaggi, oltre a garantire la produzione,  la riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari e di conseguenza dell’impatto ambientale. Scopo finale di questa ricerca è di rendere possibile l’impiego di batteri benefici del suolo come un’alternativa sostenibile, in grado di favorire l’adattamento delle colture ai cambiamenti climatici, con una più elevata sicurezza alimentare per il consumatore e riducendo di fatto l’assunzione di sostanze indesiderate.

Oltre ai risultati ottenuti a beneficio della coltivazione del riso, il valore del progetto Micro4Life si traduce anche in preziose opportunità offerte ai giovani scienziati, che integrati in sistemi complessi e avviati a ricerche in collaborazione con gruppi di lavoro ricchi di esperienza e già collaudati, possono giovare di una importante occasione di crescita personale, professionale e lavorativa. Senza dimenticare che l’ attività di ricerca condotta in laboratorio ha permesso anche di attivare esperienze formative facendo conoscere a sei studenti, prossimi alla discussione della tesi, il mondo del lavoro.

Nel VIDEO che segue, ulteriori dettagli sulla ricerca e i suoi risultati raccontati dalla viva voce di Giorgia Siviero.

A cura di Federica Tenaglia  (CNR-DISBA e responsabile comunicazione Micro4Life) e Giorgia Siviero (Università del Piemonte Orientale)

 

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