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Dal suolo al campo

PLANTìA dialoga con gli studenti degli Istituti Agrari creando un ponte tra innovazione e giovani generazioni

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Loredana Sigillo e Paola Iovieno – rispettivamente responsabile scientifico e responsabile della comunicazione del progetto PLANTìA – accompagnate da Eliana Dell’Olmo, giovane ricercatrice impegnata nel progetto, hanno incontrato un gruppo di giovani studenti per avvicinarli al mondo della ricerca e della conoscenza. I due momenti, tra aprile e maggio 2025, hanno coinvolto circa 50 allievi e docenti delle classi IV e V dell’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale – PROFAGRI di Salerno e di Battipaglia.

In un dialogo a più voci, le ricercatrici condividono la loro fruttuosa esperienza di grande valore scientifico e umano.

 

Perché questo incontro con gli studenti degli Istituti Agrari?

È stata la prima volta che abbiamo deciso di presentare un nostro progetto di ricerca direttamente in un Istituto Agrario, anziché nei nostri laboratori. PLANTìA è un progetto così innovativo che meritava un approccio diverso. L’obiettivo era duplice: da un lato, avvicinare le nuove generazioni alle innovazioni in agricoltura sostenibile; dall’altro, offrire ai futuri diplomati strumenti utili per orientarsi nella scelta tra proseguire gli studi universitari o entrare direttamente nel mondo del lavoro.

Com’è andata in generale?

È stato un incontro estremamente stimolante. Gli studenti si sono mostrati curiosi, attenti e partecipi. Abbiamo parlato dei temi delle ricerche che stiamo conducendo con il progetto, di suolo, microrganismi, economia circolare e nei loro atteggiamenti abbiamo colto un sincero interesse per il futuro dell’agricoltura sostenibile.

Paola Iovieno, responsabile comunicazione PLANTìA

Qual è stato il messaggio principale che avete voluto lanciare?

Volevamo trasmettere un concetto chiave: l’innovazione in agricoltura non si limita alla tecnologia, ma passa anche attraverso il recupero intelligente delle risorse naturali. PLANTìA nasce proprio con questo spirito: trasformare sottoprodotti vegetali in risorse preziose per la salute del suolo e delle piante grazie all’azione di microrganismi benefici.

Cosa ha colpito di più gli studenti?

Senza dubbio, l’uso di scarti vegetali – come quelli di carciofo, finocchio e noce – trasformati in compost e tè di compost, da cui estrarre microrganismi utili per rigenerare il suolo e proteggere le piante dai patogeni. Per molti era la prima volta che sentivano parlare di un approccio che unisce agricoltura, microbiologia ed economia circolare.

Quali curiosità avete stimolato?

Le domande sono state numerose e variegate: alcuni hanno chiesto dettagli tecnici, altri si sono interessati al processo di compostaggio o alle possibili applicazioni pratiche nel loro futuro lavoro. È stato di grande soddisfazione vedere come la scienza possa accendere la passione nei giovani.

Un momento particolarmente significativo?

Quando abbiamo parlato del ruolo dei microrganismi nel suolo. Molti studenti non immaginavano che il suolo fosse così “vivo” e sono usciti dall’incontro con la consapevolezza che la scienza può cambiare le sorti del mondo.

Eliana Dell’Olmo, giovane ricercatrice

Avete intenzione di proseguire con queste attività?

Assolutamente sì. Crediamo profondamente nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani. Vogliamo continuare a coinvolgerli, renderli parte attiva del cambiamento e delle innovazioni che PLANTìA sta generando e che genereranno altri progetti di ricerca.

E voi cosa avete imparato da questo incontro?

Incontrare i giovani è sempre un’esperienza arricchente. Gli studenti degli Istituti Agrari hanno bisogno di esempi concreti, legati al lavoro sul campo. È fondamentale mettere sul tavolo della discussione i temi che sentono vicini, con un linguaggio coinvolgente e interattivo, lasciando da parte formalismi e distanze. Faremo tesoro di questa esperienza.

Che consigli avete dato ai giovani studenti per il loro futuro professionale?

Essere curiosi, non smettere mai di imparare e credere nel potere rivoluzionario dell’innovazione generata dalla ricerca: è questa la chiave per affrontare le sfide dell’agricoltura del futuro. Un’agricoltura che, per essere sostenibile e rispondere ai bisogni alimentari globali, avrà sempre più bisogno della scienza. E partecipare a progetti come PLANTìA può essere un passo concreto in questa direzione.

 

Foto in copertina: Loredana Sigillo, responsabile scientifico PLANTìA, in aula con gli studenti

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