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Dal suolo al campo

Le comunità microbiche di PLANTìA, dove l’unione fa la forza

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Nella foto: Aida Raio (a destra) in compagnia di Loredana Sigillo (CREA-OF) in occasione dell’ECCO XLII Meeting “Microbe & Microbiome Management for a Better Planet” di Bari (18-21 settembre 2024)

 

Vivere in comunità ha numerosi aspetti positivi che migliorano il benessere della vita: ad esempio, si matura il rispetto e l’educazione nei confronti di chi ci sta vicino; si impara a dare il proprio contributo per il bene comune; si matura la solidarietà e la tolleranza verso gli altri; ci si arricchisce imparando le regole di convivenza civile e l’accettazione delle diversità; si creano relazioni per costruire e collaborare insieme a progetti comuni, favorendo lo sviluppo culturale, sociale ed economico della comunità stessa.

Forse è per questi motivi che anche microrganismi tra loro diversi (batteri, funghi, lieviti, tanto per citarne alcuni) hanno iniziato a “consorziarsi” e a vivere insieme in una casa che si chiama suolo. E questo ha richiamato da tempo l’attenzione di numerosi ricercatori, che con i loro studi hanno dimostrato che i microrganismi che vivono nel terreno in comunità hanno effetti positivi sulla produttività delle colture e sull’ambiente: migliorano la fertilità, favoriscono la crescita delle piante, aumentano la tolleranza a condizioni di siccità e salinità dei suoli, contrastano le malattie delle colture e gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Tutto questo è ben noto ad Aida Raio, in forza al CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) di Firenze, grande appassionata degli studi dell’infinitamente piccolo: la ricercatrice sta puntando la sua lente di ingrandimento verso particolari gruppi di microrganismi che si sviluppano sul “tè di compost” (prodotto naturale che non ha nulla a che fare con la nota bevanda cinese) ottenuto dall’infusione in acqua di residui vegetali compostati.

Con le sue ricerche, condotte nel progetto PLANTìA in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli e il CREA-OF – Orticoltura e Florovivaismo di Pontecagnano (Salerno), Aida sta selezionando i più promettenti  microrganismi che riescono a vivere e a svilupparsi sul tè di compost per ottenere un prodotto potenziato dall’aggiunta di  specifici consorzi microbici che possa essere utilizzato in agricoltura, portando benefici alla produttività di vite, pisello e cece.

La ricerca, si sa, ha tempi spesso lunghi, ma PLANTìA ha a disposizione presso i laboratori del CNR- IPSP,  un nuovo sistema analitico che permetterà di determinare i consorzi di microrganismi con una più elevata capacità di colonizzare le piante di vite, cece e pisello e di interagire positivamente e in modo benefico con loro. Lo strumento è tra i più evoluti a livello mondiale e il suo grande punto di forza è proprio l’accorciamento temporale dei test in laboratorio e la semplicità nell’uso, evitando analisi complesse. Nel giro di due anni quindi, gli agricoltori potranno vedere i risultati delle sperimentazioni in campo, rese possibili grazie alla selezione dei microrganismi con una forte azione biostimolante, rendendo le piante meno sensibili agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e più tolleranti alle malattie.

Per ulteriori informazioni su PLANTìA è possibile contattare direttamente Aida Raio CNR-IPSP aida.raio@cnr.it e consultare i siti partner di progetto:

 

A cura di: Aida Raio CNR-IPSP e Paola Iovieno CREA-OF, progetto PLANTìA

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