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Dal suolo al campo

SOS-KIWI, scopri il team del progetto che sfiderà la moria dell’actinidia. Si parte con l’Università di Udine

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Conosciamo le attività e i ricercatori dell’Università di Udine, capofila di un progetto con un partenariato che si estende dal nord al sud dell’Italia. Nelle prossime settimane, ad attendervi ci saranno i ricercatori delle Università di Torino, di Napoli Federico II e Mediterranea di Reggio Calabria e della Fondazione AGRION.

 

I ricercatori di SOS-KIWI si presentano e condividono le loro competenze ed esperienze multidisciplinari, riconosciute a livello internazionale, che saranno un grande punto di forza per una cooperazione efficace. Lo sforzo a loro richiesto è notevole, in quanto i molteplici fattori scatenanti la moria del kiwi non sono ancora ben noti. Per combattere questa sindrome, non esiste una cura con fitofarmaci specifici, ma occorre puntare sulla difesa preventiva. Per questo motivo, il progetto si avvale di team interdisciplinari che studieranno nuove tecniche per diagnosticare le cause della moria, approfondendo gli studi sui portinnesti resistenti e sui microrganismi utili del suolo in grado di contrastarne la diffusione.


LE RICERCHE DELL’UNIVERSITA’ DI UDINE

 

L’Università di Udine svilupperà, in collaborazione con diversi partner, due filoni di ricerca. Il primo mira a individuare varietà di Actinidia che possiedono caratteristiche di tolleranza o di resistenza alla moria del kiwi. I genotipi più promettenti saranno saggiati direttamente in campo come portinnesti su varietà commerciali. Questa attività, iniziata a settembre 2023, segna l’avvio del progetto e proseguirà per oltre tre anni.

Il secondo filone di ricerca riguarda la messa a punto di strategie di prevenzione e di controllo per ridurre i danni causati dalla moria e si snoda in tre attività:

  • il miglioramento dello stato fitosanitario del materiale di propagazione;
  • lo studio di nuovi consorzi microbici del terreno con funzioni di lotta biologica;
  • la messa a punto di tecniche sostenibili di biofumigazione del suolo con estratti vegetali di sorgo e di brassicacee in grado di preservare la fertilità microbiologica dei terreni.

Questa attività è iniziata nel marzo 2024 e proseguirà, anch’essa, per oltre tre anni.


IL TEAM

 

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A cura di Elisabetta Talevi,
referente comunicazione SOS-KIWI, Università di Torino

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