La Ricerca

Trasferimento delle Innovazioni

Prodotti lattiero caseari

Latte e formaggi sono eccellenze dell’agroalimentare italiano, garantite dalla professionalità degli allevatori, dall‘alimentazione del bestiame, dalle tecniche di allevamento e dai processi di trasformazione. 
Fino al primo gennaio 2015 il settore è stato sostenuto dal sistema delle “Quote latte” europee che limitava la produzione per evitare gli eccessi di prodotto sul mercato e la conseguente crisi del settore. La fine del sistema delle quote ha provocato forti oscillazioni di prezzo dei prodotti lattiero-caseari e la perdita di competitività del prodotto italiano per la forte concorrenza europea.

Ager sostiene tre progetti di ricerca fino al 2022 con l’obiettivo di ridurre i costi di produzione, qualificare l’offerta e ampliare gli sbocchi di mercato. Ad esempio, le ricerche si sono concentrate sugli aspetti qualitativi e nutrizionali di quindici formaggi storici del Sud Italia a rischio di estinzione, sulla formulazione di additivi da utilizzare nell’alimentazione animale per ridurre la presenza di micotossine e la normale carica batterica del latte, sulla valutazione dell’attitudine casearia del latte (A1 e A2) in relazione alle diverse varianti genetiche delle caseine, nonché sullo studio di nuovi sistemi per la produzione di foraggi di alta qualità per migliorare la resa casearia e di nuove soluzioni innovative per aumentare la shelf-life dei prodotti lattiero-caseari senza aggiunta di conservanti.

Progetti finanziati

CANESTRUM CASEI

CANESTRUM CASEI – Sviluppo di un modello di sinergie finalizzato a Qualificare e Valorizzare I Formaggi Storici Naturali del Meridione di Italia nelle Regioni Sicilia, Sardegna, Basilicata, Calabria e Campania è un progetto di ricerca che ha l’obiettivo di valorizzare quindici formaggi tradizionali a marchio e di qualità ma a forte rischio di estinzione.

La ricerca ha individuato specifici bio-marcatori in grado di correlare la qualità dei formaggi con l’alimentazione degli animali e che ha permesso di certificare il forte legame con il territorio di produzione e l’alta qualità dei prodotti ottenuti. È stato inoltre messo a punto un protocollo operativo per contrastare i principali difetti dei formaggi durante la stagionatura e rispondere alle richieste qualitative dei consumatori. I ricercatori hanno studiato le strategie di comunicazione comunemente applicate ai prodotti lattiero-caseari di nicchia.  Grazie alle tecniche di neuromarketing è stato realizzato un piano di promozione per valorizzare i 15 formaggi attraverso specifiche etichette, nuovi packaging, nuove modalità di commercializzazione anche grazie ad uno spot pubblicitario.

PARTNER

Università degli Studi di Palermo (Capofila), Fondazione Università Magna Graecia (UMG), Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM), Università della Basilicata, Università di Messina, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca Zootecnia e Acquicoltura (CREA-ZA), AGRIS Sardegna, Università di Catania, Fondazione per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo (MEDES)

FARM INN

FARM INN – FARM level interventions supporting dairy industry INNovation è un progetto di ricerca dedicato al miglioramento della qualità e della sicurezza alimentare di latte e formaggio. I ricercatori hanno analizzato gli effetti delle due varianti di beta caseina (A1 e A2) sulla produzione casearia e sulle proprietà funzionali di mozzarella e grana.

Le indagini scientifiche hanno confermato l’attitudine casearia del latte in relazione alle diverse varianti genetiche delle caseine: il latte A2 ha tempi di coagulazione e di rassodamento inferiori rispetto ai valori ottenuti per il latte A1 e una consistenza finale del coagulo maggiore. I ricercatori hanno valutato l’impatto ambientale della produzione di latte con le varianti della beta-caseina attraverso la Life Cycle Assessement (LCA) per quantificare gli impatti potenziali in merito a emissione gas climalteranti, tossicità umana, ecotossicità, acidificazione, eutrofizzazione delle acque.  Ulteriori ricerche hanno riguardato il benessere animale legato in particolare all’alimentazione delle bovine, studiando l’impiego di diversi additivi nelle diete per ridurre gli effetti negativi delle micotossine sulla salute degli animali, salvaguardare la produzione di latte e ridurre la contaminazione da clostridi patogeni, responsabili di difetti di gonfiore tardivo nei formaggi.

PARTNER

Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari (Capofila), Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi di Padova

INNOVAMILK

INNOVAMILK – INNOVAtions in italian dairy industry for the enhancement of farm sustainability, MILK technological traits and cheese quality è un progetto di ricerca che vuole rafforzare la competitività del settore lattiero-caseario attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie e il miglioramento di quelle esistenti puntando sulla qualità dei mangimi, del latte e del formaggio, risolvendo le principali criticità nelle fasi di produzione e commercializzazione.

Gli studi si concentrano su cinque produzioni casearie DOP: Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Casatella e Pecorino. La ricerca ha implementato modelli predittivi delle caratteristiche tecnologiche del latte di bovini e ovini, basati sulla tecnologia del medio infrarosso (Mid-Infrared SepctroscopyMIRS) per migliorare il processo di caseificazione a livello di   rese e qualità e modelli basati sulla tecnologia del vicino infrarosso (Near Infrared SpectroscopyNIRS) per la predizione delle caratteristiche nutrizionali dei formaggi. Ha poi individuato nuove tecniche per il monitoraggio del contenuto di acidi grassi nel latte per conoscere lo stato sanitario dei bovini e l’indice di sostenibilità ambientale dell’allevamento. Tra i risultati, anche tecniche agronomiche innovative per l’autoproduzione aziendale di foraggi di qualità che si adattano all’apparato digerente dei ruminanti, favorendo produzioni di latte più elevate, più economiche e soprattutto più sostenibili da un punto di vista ambientale. Accanto a questo, il progetto ha studiato l’alimentazione delle pecore (razza Sarda) valutando l’utilizzo di diverse tipologie di foraggi conservati, con buoni risultati in termine di produzione di latte.

PARTNER

Associazione Regionale Allevatori del Piemonte (ARAP) (Capofila), Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Torino, Consiglio Nazionale Ricerche (CNR) – Istituto di Fotonica e Nanotecnologie, Università degli Studi di Parma, Libera Università di Bolzano, Associazione Regionale Allevatori del Veneto (ARAV), Università degli Studi di Sassari

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