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Acquacoltura

L’impatto ambientale delle farine di insetto

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Il progetto AGER 4F si prefigge di valutare, nell’alimentazione delle specie ittiche, nuove strategie alimentari mirate alla riduzione delle fonti proteiche convenzionali attraverso l’impiego di fonti innovative come farine di insetto e avicole.
Durante la ricerca sono stati valutati numerosi aspetti tra i quali le prestazioni produttive, la funzionalità intestinale, il microbiota, la qualità dei prodotti ottenuti e i costi di produzione con relativa valutazione economica. Tra i parametri analizzati che rivestono grande importanza in acquacoltura, l’impatto ambientale che essa e le sue attività correlate generano è di grande rilevanza. Nello specifico i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca hanno stimato l’impatto ambientale di una serie di allevamenti di trote iridee nel nord Italia. Questa stima ha evidenziato come il maggiore impatto sia legato alla produzione e consumo del mangime, mentre l’impatto degli impianti in termini di consumo di acqua e di energia elettrica ed emissioni di anidride carbonica sia molto basso. La formulazione del mangime prevede infatti l’utilizzo di numerosi ingredienti che spesso derivano da altri processi industriali e che generalmente provengono da tutto il mondo, come la farina e l’olio di pesce, o fonti proteiche di origine vegetale di importazione (farina di estrazione di soia). La produzione e il trasporto di tali ingredienti inficiano notevolmente sull’impatto ecologico dell’industria mangimistica sull’ecosistema.
Gli insetti sono potenzialmente un’ottima fonte nutrizionale anche sotto il profilo dell’impatto ecologico, con un ciclo di vita breve, con limitate necessità di spazio di allevamento e riescono a trasformare le risorse organiche di basso valore -come gli scarti agroalimentari- in proteine e lipidi importanti per l’alimentazione del pesce. L’Unione Europea ha consentito solo nel 2017 l’uso di proteine derivate da insetti nei mangimi per l’acquacoltura (per un approfondimento sugli insetti nei mangimi ittici, https://acquacoltura.progettoager.it/index.php/i-progetti-acquacoltura/4f-fine-feed-for-fish/4f-comunicazione/videogallery-4f/item/316-insect-meals-in-aquculture-feed). Questo regolamento ha permesso di iniziare ad introdurre ingredienti che tendenzialmente potranno avere un impatto ecologico minore rispetto a quelli provenienti da altre fonti. Ricerca e industria stanno lavorando per valutare gli elementi che vanno a influire sull’impatto economico e ambientale della produzione di farine di insetti: tra questi la loro alimentazione, i sistemi di produzione/allevamento e le specie in esame.
A livello Europeo, il settore degli insetti è considerato un’industria agricola emergente che ha il potenziale per diventare un attore importante così come l’anello strategico di congiunzione delle catene alimentari e dei mangimi (IPIFF, 2019).
Secondo la legislazione Europea, gli insetti allevati per la produzione di alimenti, mangimi o altri scopi sono considerati a tutti gli effetti “animali d’allevamento” [Reg. (CE) n. 1069/2009 e Reg 142/2011 che implementano il Reg (CE) 1069/2009; arte. 3, punti 5-6]. Pertanto, in base al vigente catalogo delle materie prime [Regolamento 2017/1017] gli insetti possono essere nutriti solo con materie prime autorizzate per mangimi (ad esempio materiali a base vegetale, residui di frutta e verdura, crusca di frumento, erba e sottoprodotti di birreria, fieno). Tuttavia, questi vincoli portano ad alcune preoccupazioni sulla sostenibilità dell’allevamento degli insetti, in quanto i prodotti che sono autorizzati per il loro allevamento possono essere utilizzati come mangimi per altri animali di interesse zootecnico o come alimenti per l’uomo. Queste materie prime hanno quindi un impatto ambientale maggiore rispetto al poter utilizzare scarti che ancora non trovano migliore valorizzazione (Bosch et al., 2019; Smetana et al., 2019). Un grosso cambiamento potrebbe essere dato dall’utilizzo degli ex-prodotti alimentari contenenti carne e pesce: attualmente essi non sono utilizzabili, ma potrebbero rappresentare una ottima fonte di nutrienti per la crescita degli insetti. Una prima richiesta di regolarizzazione di questi ultimi, in qualità di scarti provenienti da filiera controllata, è stata portata all’attenzione internazionale dall’IPIFF (International Platform of Insects for Food and Feed), un’organizzazione europea di settore portavoce del messaggio che gli insetti saranno parte delle soluzioni verso filiere circolari e resilienti. Questa visione è in linea con le iniziative politiche che l’Unione Europea ha intenzione di perseguire nei prossimi 30 anni, racchiuse sotto il nome di Green Deal. Lo scopo infatti è quello di rendere l’Europa il primo continente a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, tramite regolamentazioni che incoraggiano l’economia circolare e la scelta di sistemi produttivi a bassa emissione climatica. Dal punto di vista dell’economia circolare, la nutrizione di insetti con gli scarti alimentari riduce l’impatto che essi hanno a livello ambientale, permettendone un secondo utilizzo e un guadagno economico dalla loro vendita.
Un altro elemento che influisce sull’impatto delle farine di insetto è il sistema di produzione: impianti più efficienti abbassano l’impatto ecologico oltre a garantire un risparmio economico. Un’altra soluzione è la conversione a fonti di energia rinnovabili, che potrebbero abbassare l’impatto sul riscaldamento globale e sull’ambiente fino al 25%. Bisogna anche considerare altre tipologie di impatti, come ad esempio il consumo di acqua e l’uso del suolo: queste due categorie di impatto sono molto alte per la produzione di proteine vegetali ma danno competitività alle proteine di insetto, soprattutto in ambienti aridi e con poco suolo a disposizione. Rispetto alla sfera economica, l’uso di scarti di origine agroalimentare abbassa di molto il costo della farina di insetto, consentendone una maggiore distribuzione nel mercato per la mangimistica animale.
L’ultimo elemento importante quando si cerca di valutare l’impatto della produzione di farine di insetto è la variabilità dei dati presenti in letteratura: ciò è dovuto al fatto che testando la stessa specie di insetto, le metodiche di analisi utilizzate possono variare insieme ai dettagli sperimentali (alimentazione, informazioni presenti nei database dei software), creando delle valutazioni di impatto differenti. Per questo motivo paragonare i dati di letteratura tra loro è una informazione indicativa poiché essi sono difficilmente confrontabili. Ciò non toglie che gli elementi discussi in questo articolo vadano effettivamente a influenzare gli impatti ecologici che la farina di insetto provoca.
Alcune formulazioni di mangimi che includono farine di insetto possono risultare meno impattanti qualora opportuni parametri vengano considerati in fase di produzione (nutrienti particolari e impianti industriali performanti). In generale i dati dimostrano che la produzione di biomassa di Hermetia illucens (mosca soldato) è più vantaggiosa per l’ambiente rispetto alla produzione di farina di pollo (Smetana, 2019). Le proteine di mosca soldato hanno impatti minori rispetto anche alla produzione di farina di pesce (laddove il pesce ha una vita più lunga, viene pescato in mare, impatta sulla biodiversità dell’ecosistema marino)(Smetana, 2019).
Queste valutazioni di impatto mostrano spesso al mondo industriale in quale direzione è necessario muoversi per limitare i consumi energetici. Ad esempio, l’essicazione e sgrassatura delle larve di insetto hanno un costo energetico elevato, ma ottenere una farina con un basso contenuto di umidità e un ridotto tenore lipidico sono processi che hanno lo scopo di garantire la conservazione del prodotto e una sua corretta inclusione nelle diete. Nuove tecniche potrebbero permettere di diminuire l’esigenza energetica dei processi industriali per un beneficio non solo ambientale ma anche economico.
L’attenzione per gli insetti è indubbiamente molto alta e numerosi processi a vari livelli hanno ancora ampio spazio di miglioramento. Sicuramente, come avvenuto finora, la ricerca scientifica avrà un ruolo fondamentale nel futuro progresso del settore.
Bibliografia
-Arru, Brunella, et al. “The introduction of insect meal into fish diet: the first economic analysis on European sea bass farming.” Sustainability 11.6 (2019): 1697.
-Bosch, G., et al. “Conversion of organic resources by black soldier fly larvae: Legislation, efficiency and environmental impact.” Journal of Cleaner Production 222 (2019): 355-363.
-Gasco, Laura, Irene Biancarosa, and Nina S. Liland. “From waste to feed: a review of recent knowledge on insects as producers of protein and fat for animal feeds.” Current Opinion in Green and Sustainable Chemistry (2020).
-Smetana, Sergiy, Eric Schmitt, and Alexander Mathys. “Sustainable use of Hermetia illucens insect biomass for feed and food: Attributional and consequential life cycle assessment.” Resources, Conservation and Recycling 144 (2019): 285-296.
-Smetana, Sergiy, et al. “Sustainability of insect use for feed and food: Life Cycle Assessment perspective.” Journal of Cleaner Production 137 (2016): 741-751.
-IPIFF, 2019. The International Platform of Insects for Food and Feed – Building bridges between the insect production chain, research and policymakers. 2019 https://ipiff.org/press-release-building-bridges-between-the-insect-production-chain-research-and-policymakers-september-2019/
Fonte: Magoni Chiara, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Gasco Laura, Univrsità degli Studi di Torino

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