Ha riscontrato un grande successo di pubblico la giornata del “porte aperte” organizzata lo scorso 23 maggio nell’ambito del Fascination of Plants Day 2024 presso il centro di Fiorenzuola D’Arda del CREA. Anche il Progetto Micro4Life è stato uno dei protagonisti delle attività proposte, tra le tappe di un viaggio alla scoperta di geni e biodiversità.
La Dottoressa Caterina Marè (la prima a destra nella foto di copertina), ricercatrice CREA presso il Centro di Genomica e Bioinformatica di Fiorenzuola d’Arda ci racconta la sua esperienza e l’importanza di creare momenti di incontro che avvicinino la scienza alla popolazione.
Dr.ssa Marè creare attenzione mediatica su tematiche complesse come la genetica, la biodiversità, le piante e il loro funzionamento è fondamentale ma anche molto difficile. Qual è il segreto del successo di questa importante iniziativa?
La verità è che non c’è un segreto ma anni di sperimentazioni e lavoro nell’elaborare e creare attività specifiche rivolte al grande pubblico, utilizzando un linguaggio comprensibile e proponendo esperienze interattive che possano raggiungere l’interlocutore in maniera diretta e inclusiva. Abbiamo poi sfruttato la grande popolarità della giornata internazionale del Fascination of Plants Day, giunta ormai alla sua settima edizione grazie anche al coordinamento della Europlean Plant Science Organization. Del resto, come dal titolo dell’iniziativa, il mondo delle piante ha un enorme fascino e da loro è possibile apprendere molte più cose di quante possiamo aspettarci. La capacità di adattamento alle condizioni ambientali, anche le più estreme, la resilienza, l’attitudine a sopravvivere con pochissime risorse sono tutti elementi da cui l’essere umano può trarre ispirazione e imparare una lezione.
Anche il progetto Micro4Life è stato presentato durante la giornata. Come siete riusciti a catturare l’attenzione del pubblico?
Micro4Life si presta molto bene alla divulgazione con il grande pubblico e già nella prima fase di ideazione del progetto erano state programmate attività di questo tipo. Noi ricercatori siamo ormai pienamente consapevoli dell’importanza di far uscire la scienza dal laboratorio e avvicinare il nostro mondo al grande pubblico. Micro4life racconta poi non uno, ma due mondi affascinanti, quello delle piante e quello dei microrganismi del suolo, ancora così misterioso, e ha la potenzialità di creare una narrazione che possa coinvolgere attivamente qualsiasi tipo di interlocutore, non solo innescandone la curiosità, ma anche provocandone emozioni e sensazioni. In particolare, durante la giornata abbiamo spiegato che il suolo è abitato da microrganismi “utili e benefici” che possono vivere in simbiosi con le radici delle piante, fornendo elementi minerali e acqua alla pianta e ricevendo in cambio sostanze elaborate come zuccheri e lipidi. Questo è il microbiota! Abbiamo raccontato che le piante sono “biodiverse” tra loro e si associano selettivamente solo con alcuni microrganismi. E questo aspetto sottintende che la capacità di associazione pianta-microbiota è regolata dal controllo genetico. Abbiamo poi mostrato nel dettaglio l’esperimento che ci permette di misurare il grado di associazione dei microrganismi in riso e che permetterà di trovare e sviluppare varietà di riso migliori che sappiano crescere con meno acqua e fertilizzanti grazie all’associazione pianta-microrganismi.
Che riscontro avete avuto dai partecipanti?
Il riscontro è stato entusiasmante. Abbiamo accolto presso il nostro centro più di 400 persone da tutto il nord Italia e siamo riusciti a stabilire con il pubblico una relazione molto produttiva, come dimostrato dall’attenzione riscontrata, dalla interazione e dalla curiosità emerse durante ciascuna attività. Questo ripaga di molto i nostri sforzi e ci sprona ad andare avanti in questa direzione migliorando sempre di più la nostra capacità comunicativa. Spiegare la genetica è tutt’altro che semplice, ma è anche uno degli strumenti fondamentali per far comprendere al grande pubblico l’importanza di preservare le tradizioni alimentari italiane e di non dare mai per scontato il patrimonio culturale e alimentare in nostro possesso. In un mondo dove i cambiamenti climatici rappresentano una sfida da affrontare, la scienza ha il dovere di sensibilizzare, creare consensi e spiegare quanto sta accadendo e soprattutto assumersi la responsabilità di un ruolo guida verso scelte consapevoli e ispirate a criteri di sostenibilità.
Intervista a cura di Federica Tenaglia – CNR, responsabile comunicazione Micro4Life