A scuola di olio, rigorosamente extra vergine e pugliese, per conoscerne le caratteristiche nutrizionali ed imparare a usarlo in cucina preservandone le proprietà nutraceutiche. Si chiama “Sò”, con quell’accento fuori posto che provocatoriamente mette in discussione il sapere vantato da chi quotidianamente usa l’extra vergine, ignorandone in realtà virtù e qualità e facendone perciò un uso non consapevole.
L’iniziativa, unica nel suo genere, è stata creata dal Frantoio Raguso – un’azienda murgiana attiva dal 1894 – che ha istituito un inedito e originale percorso formativo, per riconoscere le qualità dell’olio extra vergine di oliva.
Per l’inaugurazione del corso, che si è tenuta lo scorso 10 febbraio, è stato istituito il “Premio Sò”, che quest’anno è stato assegnato alla prof.ssa Filomena Corbo, docente di Chimica degli Alimenti presso l’Università degli Studi di Bari. Il premio è stato conferito per “L’impegno speso nel divulgare le proprietà nutraceutiche del prodotto a beneficio del comparto olivicolo oleario italiano”. Queste ricerche, che stanno proseguendo all’interno del progetto COMPETiTiVE sostenuto da Ager, hanno permesso di riconoscere l’alto valore salutistico degli oli extravergini pugliesi, un valore riconosciuto da Health claim dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
«L’olio – commenta Antonio Raguso, Ceo dell’azienda murgiana – è una risorsa da valorizzare per territori, come la Puglia, che a volte sembrano trascurare il tesoro che la natura ha donato loro. È il motivo che ci spinge a imboccare strade nuove, unendo le ragioni dell’economia a quelle della cultura e del sapere».