Il 13 marzo scorso si è chiuso il bando Ager “Colture Proteiche: innovazioni per un’alimentazione sostenibile”, con 30 progetti di ricerca scientifica candidati per un valore complessivo di circa 18 milioni di euro, a fronte di una disponibilità di 1,5 milioni di euro.
Il bando ha l’obiettivo di affrontare le sfide emergenti nel settore agroalimentare promuovendo lo sviluppo e il rafforzamento di filiere proteiche nazionali basate sulle leguminose. Le proposte focalizzano l’attenzione su tutte le colture proteiche destinate al consumo umano coltivate in Italia, proponendo progettualità che mettono al centro la sostenibilità e il miglior bilanciamento proteico della dieta.
Una rete di enti che copre l’intero territorio nazionale
Cinquanta gli enti di ricerca che hanno candidato progetti con una distribuzione geografica che copre l’intero territorio nazionale e una media di quattro partner per ogni progetto. Colta appieno anche la finalità del bando di migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi colturali, data la forte attenzione delle proposte sulla capacità delle colture proteiche di ottimizzare acqua e nutrienti, di adattarsi alle differenti condizioni ambientali del nostro Paese e a scenari di cambiamento climatico.

La Professoressa Claudia Sorlini, Presidente del Comitato di Gestione Ager, evidenzia i grandi vantaggi che questo bando può portare all’agroalimentare italiano: “Il numero dei progetti candidati testimonia la consistente presenza nel territorio nazionale di competenze scientifiche sui temi delle colture proteiche. Inoltre, sottolinea la sensibilità del mondo della ricerca verso una tematica di interesse globale, legata all’alimentazione del pianeta. Mi sento quindi di ringraziare i tanti ricercatori delle numerose regioni italiane che si sono impegnati per candidare proposte, in quanto emerge che le colture proteiche possono essere considerate un motore sostenibile di sviluppo, pur nelle specificità locali, per tutto il territorio nazionale.”
Ricerca di eccellenza, alimentata dalla multidisciplinarietà
Tra i requisiti fondamentali della ricerca scientifica di eccellenza che Ager sostiene, ricade anche la multidisciplinarietà delle proposte, finalizzata ad elevare il livello qualitativo delle ricerche.
“L’alto numero medio di enti per progetto – rileva la Presidente Sorlini – dimostra che i proponenti hanno interpretato correttamente le indicazioni del bando sulla necessità di rafforzare l’interdisciplinarietà delle ricerche, requisito fondamentale per raggiungere risultati e innovazioni da applicare in campo. Esprimo anche piena soddisfazione nell’essere riusciti a intercettare l’interesse di un’ampia comunità scientifica e per questo ringrazio sia gli esperti internazionali che hanno collaborato all’analisi dei fabbisogni di ricerca, sia l’Advisory Committee di Ager per i preziosi suggerimenti forniti nell’elaborazione delle informazioni raccolte”.
Dalla candidatura, alla scelta dei progetti vincitori
Sono già iniziate le verifiche per valutare l’ammissibilità degli enti candidati, l’idoneità della documentazione presentata e la coerenza delle proposte rispetto ai contenuti e alle finalità del bando.
A partire dalla tarda primavera inizierà la fase di valutazione di merito dei progetti ammessi che sarà affidata, come consuetudine di Ager, ad esperti internazionali indipendenti con competenze specifiche sulle tematiche del bando, garantendo massimo rigore, trasparenza, imparzialità e assenza di conflitti di interesse nella selezione delle richieste di contributo.
L’avvio dei progetti è previsto ad inizio 2026.
Chi sostiene le ricerche
Ager-Agroalimentare e ricerca è sostenuto da Fondazione Cariplo, con ruolo di capofila, Fondazione CRC, Fondazione Cariparma, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Perugia, Fondazione di Sardegna, Fondazione Tercas, Fondazione Friuli, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione CON IL SUD.