Clorofilla, coloranti a base di betacarotene, un’etichetta falsificata. E ancora una volta un olio di semi si è trasformato in olio extra vergine di oliva. E’ infatti notizia di questi giorni un’ulteriore frode a danno di consumatori e produttori olivicoli e che, se non scoperta dalle indagini condotte dai NAS di Firenze e Foggia, avrebbe portato a immettere sul mercato tonnellate di olio sofisticato.
Trasformare in olio di oliva altri oli meno nobili rientra, purtroppo, tra le principali frodi del settore agroalimentare. In generale le sofisticazioni consistono nel miscelare olio nazionale con altri oli di bassa qualità importati a basso costo da Grecia, Spagna, Tunisia e spacciare la miscela ottenuta come prodotto italiano. Oppure nel “recuperare” olio con problemi di scarsa qualità, come il sapore, il cattivo odore, la presenza di muffe, eliminando questi difetti con la tecnica (ovviamente vietata) della deodorazione, ottenendo anche in questo caso oli contraffatti.
Contro queste frodi, la ricerca scientifica sta dando una grossa mano. Lo sa bene Ager-Agroalimentare e ricerca, che nei suoi bandi destinati all’agroalimentare ha destinato ben 2,5 milioni di euro per il settore olivicolo. Da alcuni anni infatti i ricercatori dei tre progetti sostenuti da Ager (S.O.S., VIOLIN e COMPETiTiVE) sono impegnati nel trovare soluzioni utili per produttori e consumatori. Come ad esempio lo studio di nuove tecniche analitiche in grado di determinare le caratteristiche degli oli DOP (Denominazione di Origine Protetta) per dotare ogni olio di una propria carta d’identità e costituire la prima banca dati degli oli DOP italiani. Inoltre le tecniche analitiche frutto della ricerca, grazie alla loro precisione e affidabilità, forniranno agli organi di controllo la possibilità di tracciare la provenienza del prodotto. Accanto a questo, i ricercatori hanno in corso una serie di iniziative per insegnare ai consumatori a riconoscere l’olio extra vergine di oliva attraverso una corretta lettura delle etichette.
Ma per difendersi dalle frodi occorre essere produttori e consumatori consapevoli e informati. Per questo, Ager ha dato vita a un dettagliato piano di divulgazione pubblicando qui sul proprio sito, a disposizione di tutti, i risultati che i tre progetti di ricerca matureranno nel tempo.