Basilio Randazzo – Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente
La prima fase del progetto SUSHIN volge al termine ed i risultati ottenuti appaiono incoraggianti non solo dal punto di vista zootecnico. In particolare le trote alimentate con mangimi inclusivi di farine di pollo e di insetto hanno mostrato delle performances di crescita paragonabili, se non migliori, rispetto ai mangimi convenzionali. Ma quali indicazioni possiamo ottenere in relazione alla “idoneità” di un mangime ed al benessere di un pesce analizzandone l’apparato digerente? L’intestino dei pesci, come quello di tutti i vertebrati, non è solo coinvolto nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti, ma anche nella risposta immunitaria. Il fegato, la sua più importante ghiandola annessa, agisce in prima linea nella detossicazione e nel metabolismo proteico e lipidico.
Da quanto emerso dalle analisi condotte dall’equipe del Prof. Ike Olivotto dell’Università Politecnica delle Marche, i mangimi a base di farina di insetti sembrano impattare positivamente sui segnali molecolari coinvolti nella risposta immunitaria al contrario di quanto osservato nei pesci alimentati con una dieta ad alto tenore in farine vegetali. All’istologia, i pesci alimentati con alto tenore di farine vegetali presentavano una maggiore incidenza di anomalie morfologiche con alterazioni di tipo infiammatorio a carico dell’intestino. Nei pesci alimentati con mangimi a base di farina di insetti è stata invece osservata una maggiore abbondanza di cellule mucipare (atte alla produzione di muco), con funzione lubrificante ed antinfiammatoria. Il motivo del loro aumento nell’intestino dei pesci alimentati con farina di insetti è probabilmente imputabile all’elevato contenuto in chitina degli insetti che, se da una parte induce l’esigenza di una maggiore lubrificazione del tratto digerente, dall’altra ha un effetto positivo sul potenziamento del sistema immunitario dei pesci.
Le analisi istologiche effettuate sul fegato hanno inoltre messo in evidenza un apprezzabile accumulo lipidico in tutti i gruppi sperimentali ma con una percentuale di grasso maggiore nei pesci alimentati con farina di pesce e con farine di pollo. Al contrario, i pesci alimentati con la dieta ad elevata inclusione di farine vegetali presentavano un fegato molto più magro rispetto a tutti gli altri gruppi sperimentali. Le trote allevate con mangimi commerciali, a differenza dei pesci selvatici, che accumulano grasso solo in particolari fasi del ciclo vitale, depositano grandi quantità di lipidi nel tessuto epatico. Il minore accumulo di grasso nel fegato dei pesci alimentati con la dieta vegetale potrebbe essere dovuto all’effetto di note sostanze lipotrope apportate da alcuni ingredienti vegetali o ad una minore ingestione di energia digeribile ma anche ad effetti infiammatori che si osservano in genere quando ingredienti vegetali vengono somministrati a pesci tipicamente carnivori come la trota. Sebbene siano necessari ulteriori studi, dai dati emersi si evince che una integrazione con farina di insetti potrebbe essere utile per migliorare i parametri immunitari dei pesci allevati indipendentemente dalla fonte prevalentemente animale o vegetale della proteina dietetica.