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Agricoltura di montagna

IPCC MOUPA, la ricerca al servizio delle politiche per la resilienza delle comunità montane

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Nelle zone di montagna, l’allevamento dei pascoli è spesso la principale attività e la principale fonte di reddito per le comunità locali. Pertanto, gli impatti del cambiamento climatico hanno forti ripercussioni sull’economia locale e regionale, sulle comunità e sulla struttura sociale delle zone di montagna.

I cambiamenti climatici influiscono sulla produttività dei pascoli e sulla loro gestione e tutto ciò implica una revisione continua delle decisioni degli allevatori rispetto agli sbocchi commerciali dei prodotti zootecnici. Anche gli altri operatori della filiera alimentare sono chiamati a nuovi comportamenti e ciò rende urgente l’aggiornamento delle politiche di sostegno agroalimentare sviluppate sulle nostre montagne.

In realtà, esistono alcune politiche specifiche per sostenere le zone di montagna, come ad esempio i pagamenti per le zone svantaggiate, il sostegno alle aziende agroalimentari e il sostegno locale per le case di montagna e l’agriturismo. Il ruolo centrale svolto dai pascoli è legato anche al fatto che essi rappresentano una fonte significativa di foraggio per gli animali allevati (bovini, ovini, caprini).

Il miglioramento delle politiche attuali e l’elaborazione di nuove, necessitano di strumenti di previsione, valutazione, simulazione degli scenari futuri. In questo ambito, il progetto IPCC MOUPA mira a fornire una caratterizzazione olistica degli ecosistemi dei pascoli alpini, sviluppata sulle dimensioni economiche, tecniche e sociologiche, accompagnata da un nuovo approccio modellistico che cerca di simulare la dinamica e la produttività della fitocenosi sotto gli scenari attuali e futuri del cambiamento climatico.

Per quanto riguarda la caratterizzazione di pascoli selezionati, le aziende agroalimentari locali sono studiate per individuare punti di forza, di debolezza, opportunità e criticità. Inoltre, IPCC MOUPA studierà l’applicazione specifica delle politiche pubbliche di sviluppo rurale e di sostegno nelle aree di pascolo selezionate, valutando le attività economiche non agroalimentari evidenziandone l’impatto economico sugli agricoltori e sulle comunità locali.

L’analisi socioeconomica e lo sviluppo di indici specifici fornirà utili strumenti di sostegno decisionale per i responsabili politici al fine di pianificare e valutare politiche di adattamento efficaci per la resilienza delle comunità di montagna. Tali indicatori offriranno anche la possibilità alle autorità di regolamentazione di adeguare le politiche alle mutevoli condizioni, migliorando in tal modo la resilienza dei sistemi di pascolo.

Per quanto riguarda la qualità degli alimenti, il modello di pascolo Cosmo, utilizzato per simulare la concorrenza interspecifica, permette di stimare i cambiamenti della presenza relativa di diverse specie sia nella stagione in atto, sia in stagioni successive nel medio termine (scenari di cambiamento climatico). Date le diverse caratteristiche della specie presenti in termini di proteine, fibre, polifenoli e altri componenti che interessano il profilo sensoriale dei prodotti (in particolare per carne, latte e formaggi prodotti in pascoli ad alto valore naturalistico) si cercherà di stimare l’impatto sulla produttività e sul valore nutrizionale. Una buona gestione dei pascoli e delle mandrie porta indubbi vantaggi:

  • una migliore qualità della carne (PUFA);
  • una minore necessità di integrare la razione alimentare;
  • un migliore benessere animale, soprattutto per i bovini, a causa della ridotta incidenza di acidosi rispetto a razioni ad alto contenuto di amido;
  • una qualità superiore del formaggio in termini di attributi sensoriali.

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