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Olivo e olio

Un concreto passo avanti per l’utilizzo dei sottoprodotti delle olive nella lotta contro il cancro

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Una ricerca del progetto VIOLIN dimostra che i polifenoli presenti nei sottoprodotti della spremitura delle olive possono avere effetti benefici nella terapia del cancro. I vantaggi di questa scoperta sono raccontati con soddisfazione dalla prof.ssa Lina Sabatino dell’Università del Sannio di Benevento.  

 

Professoressa Sabatino, dal sorriso che vediamo sulle sue labbra cogliamo una grande soddisfazione nel raccontarci i risultati dei vostri studi…Qual è il motivo? 

Finalmente, e con me il mio gruppo di ricerca, abbiamo dimostrato che i polifenoli recuperati dai sottoprodotti della spremitura delle olive esercitano effetti benefici in quanto riducono la capacità di crescita delle cellule tumorali fino a farle morire.  

Perché sono così importanti i vostri risultati?

Grazie agli esperimenti condotti, oggi possiamo affermare che i polifenoli, in particolare l’idrossitirosolo che è il maggiore componente, ai dosaggi utilizzati in laboratorio, hanno come bersaglio solo le cellule di tessuti umani colpiti dal tumore del colon-retto. E’ interessante notare che gli stessi dosaggi non esercitano effetti simili sulle cellule normali. Ne deduciamo che i polifenoli potrebbero essere impiegati utilmente come coadiuvanti delle terapie convenzionali utilizzate di routine contro i tumori, come ad esempio le chemioterapie e le terapie di natura biologica. Di conseguenza, il nostro studio apre le porte a successive ricerche che potrebbero interessare direttamente l’uomo e gli animali.   

Con quali tempi potrebbero partire gli studi sugli esseri umani?

Dal momento che si tratta di sostanze naturali che non causano effetti nocivi, non si dovrebbero incontrare particolari problemi per ottenere i permessi e le autorizzazioni necessari per superare ulteriori test di tossicità e per iniziare la sperimentazione sugli esseri umani. Senza dimenticare che in virtù degli effetti benefici che abbiamo osservato nelle cellule, a conferma dei risultati ottenuti da altri gruppi di ricerca, le miscele di polifenoli entrano a pieno titolo nella nutraceutica, cioè nel ciclo di produzione di cibi funzionali per l’alimentazione umana. Inoltre, potrebbero essere addizionati ad alimenti per animali da pascolo o da carne in modo da migliorarne il benessere e la qualità dei prodotti da essi ottenuti.  

Senza dimenticare l’impatto che le vostre scoperte hanno per l’ambiente e per le tasche degli olivicoltori

Esattamente. Basti pensare che per ogni litro di olio si producono 2,5 litri di acque reflue del processo di spremitura. Acque che se distribuite sul terreno devono sottostare a una specifica regolamentazione, in quanto contengono grandi quantità di polifenoli che si diffondono rapidamente nel suolo e infiltrano gli strati più profondi, fino a raggiungere le falde acquifere, inquinandole. Per evitare gli effetti nocivi, questi reflui richiedono trattamenti di depurazione particolari e quindi costi elevati. Questi motivi ci hanno spinto a estrarre e recuperare i polifenoli contenuti nelle acque di spremitura e di utilizzare le proprietà biologiche utili alla nostra salute che essi posseggono, fungendo da anti-ossidanti, anti-proliferativi nei confronti delle cellule tumorali e ipoglicemizzanti.  

In definitiva, possiamo dire che le vostre ricerche sono al servizio non solo del mondo agricolo, ma dell’intera collettività

Ha colto nel segno, in quanto da una parte i risultati ottenuti supportano fortemente le motivazioni alla base delle ricerche sostenute da Ager per identificare nuovi approcci per risolvere i problemi dei sottoprodotti della produzione olearia. Dall’altra, hanno offerto concreti spunti e suggerimenti per l’utilizzo a fini salutistici degli estratti di polifenoli in numerosi campi, che vanno dalla medicina alla nutraceutica, dando vita a un concreto e applicabile modello di economica circolare. Ulteriori ricerche sono, tuttavia, necessarie per consolidare le conoscenze in merito e per poterle applicare al meglio in vari campi.  

 

I risultati del gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Lina Sabatino sono pubblicati sulle seguenti riviste scientifiche open access: 

Cells: “Transcriptomic Analysis of Colorectal Cancer Cells Treated with Oil Production Waste Products (OPWPs) Reveals Enrichment of Pathways of Mitochondrial Functionality” 

Antioxidant:  “Polyphenols Extracts from Oil Production Waste Products (OPWPs) Reduce Cell Viability and Exert Anti-Inflammatory Activity via PPARγ Induction in Colorectal Cancer Cells”

Per ulteriori approfondimenti scrivere a: sabatino@unisannio.it

 

 

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