Un premio nazionale a una giovane ricercatrice del progetto SUSHIN per promuovere le migliori pratiche a favore di un’acquacoltura italiana pienamente sostenibile
Si chiama Margherita Cuzzit ed è tra i dieci ricercatori italiani, sui trenta candidati, che con la loro tesi di laurea si sono aggiudicati il premio di 2mila euro ciascuno nell’ambito del bando “Pesca e acquacoltura sostenibili: dalla governance alla filiera”. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 28 settembre presso la sede del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e dei rappresentanti di Legacoop Agroalimentare e Randstad Italia, promotori del bando.
Laureata in “Allevamento e Benessere Animale” all’Università di Udine con 110 con lode, Margherita si è concentrata sul tema della sostenibilità in acquacoltura con la tesi “La risposta del branzino (Dicentrarchus labrax L.) e della trota iridea (Oncorhynchus mykiss W.) all’inclusione di farina di sottoprodotti del macello avicolo in diete a larga base vegetale”. L’elaborato, relatore il prof. Emilio Tibaldi responsabile scientifico di SUSHIN, è frutto di un grande e fondamentale lavoro di analisi dei dati raccolti dai ricercatori di SUSHIN durate oltre tre anni. L’elaborazione e interpretazione di questi dati, grazie alla tesi di Margherita, permette oggi di mettere a disposizione informazioni utili agli operatori della filiera e agli stakeholder per prendere decisioni mirate e finalizzate allo sviluppo di un’acquacoltura in piena sintonia con il rispetto della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
In una breve intervista, Cuzzit racconta l’esperienza che l’ha portata a vincere il premio, facendo trasparire la sua forte volontà di specializzarsi nell’ acquacoltura sostenibile, con la voglia di mettere a disposizione le sue competenze e conoscenze per la crescita di un settore in cui crede e che l’ha affascinata.
QUI il comunicato di Legacoop Agroalimentare sulla cerimonia di premiazione.