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Nuove analisi per garantire qualità e tracciabilità del pesce

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Identificare qualità e tracciabilità dei prodotti ittici di allevamento e conoscere come cambia la crescita del pesce allevato, in funzione delle diverse condizioni ambientali, alimentari e di gestione degli impianti. Questi i vantaggi di nuove tecniche analitiche che gli enti di ricerca internazionali stanno applicando in acquacoltura. Si tratta delle cosiddette scienze “omiche”: la genomica, che studia il DNA dei pesci; la proteomica, basata sullo studio delle proteine rispetto a quantità, qualità, funzione e altri parametri ben identificati; la metabolomica, che studia tutte le sostanze che si formano nelle cellule degli organi del pesce durante la crescita. Informazioni analitiche che già facevano parte integrante della moderna ricerca biochimica in altri settori, quali il biomedicale e l’agroalimentare in genere, e che il progetto Fine Feed For Fish – 4F applicherà nelle sue ricerche.

“Grazie a queste tecniche – afferma Roberto Anedda di Porto Conte Ricerche, uno dei responsabili scientifici del progetto Fine Feed For Fish – conosceremo come cambia la crescita del pesce allevato e la qualità delle sue carni al variare della composizione del mangime utilizzato. Pertanto saremo in grado di determinare quali sono le diete migliori, quindi fornire al settore mangimistico e agli allevatori indicazioni utili a raggiungere condizioni di produzione economicamente più vantaggiose”. Le nuove tecniche analitiche che Fine Feed For Fish sarà in grado di esprimere, soddisferanno le esigenze di un’acquacoltura proiettata verso un trend di crescita costante, con una produzione globale che nel 2014 ha sfiorato gli 80 milioni di tonnellate di prodotti ittici, per un valore di circa 160 miliardi di dollari (dati FAO 2016).

Grazie a genomica e proteomica, le analisi consentiranno di associare le stimolazioni a livello cellulare, provocate da fattori ambientali, nutrizionali o patologici, alla presenza di specifici geni o al profilo quali/quantitativo delle proteine. L’approccio metabolomico fornirà una vera e propria fotografia di tutte le sostanze che si formano all’interno della cellula. Queste indagini, condotte mediante la spettrometria di massa, la risonanza magnetica nucleare e supportate da moderni approcci per l’analisi di dati (chemiometria), offriranno una sorta di impronta digitale della composizione molecolare dell’organismo analizzato. Attraverso questa impronta, oggi è possibile identificare la qualità del prodotto ittico in funzione delle tecniche di allevamento utilizzate e, in particolare, in funzione della qualità dei mangimi somministrati. Le stesse informazioni saranno anche in grado di fornire ai consumatori garanzie di qualità e tracciabilità del prodotto.

 

Fonte: Roberto Anedda, Maria Filippa Addis, Riccardo Melis, Tonina Roggio, Sergio Uzzau, ricercatori di Porto Conte Ricerche, partner del progetto Fine Feed For Fish – 4F

Foto: Roberto Anedda – Porto Conte Ricerche

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