In un precedente articolo abbiamo descritto cosa sono i claims nutrizionali e salutistici riportati sulle etichette dei prodotti agroalimentari e come interpretarli per scegliere con consapevolezza. Di seguito condividiamo alcune riflessioni, frutto delle ricerche del progetto COMPETiTiVE, sull’utilizzo dei claims per valorizzare l’olio di oliva, puntando l’attenzione sul più importante di tutti: il contenuto in polifenoli.
In base alle normative, sulle etichette dell’olio extravergine di oliva si possono riportare fino a quattro claims per valorizzare le proprietà salutistiche e nutrizionali riferite al contenuto in:
- polifenoli
- vitamina E
- acido oleico (in quanto grasso insaturo e consigliato in sostituzione dei grassi saturi)
- acidi grassi mono- e/o poli- insaturi.
I polifenoli, anima del marketing
Dal punto di vista del marketing, il più importante dei quattro claim è quello riferito ai polifenoli, che può essere adottato in etichetta solo se, come stabilito dal Reg. Ue 432/2012, il contenuto di idrossitirosolo e dei suoi derivati, quali l’oleuropeina e il tirosolo, è pari almeno a 5 milligrammi per 20 grammi di olio oliva. Tenendo presente che ogni processo di raffinazione rimuove queste molecole, il claim dei polifenoli è di fatto applicabile solo alle categorie degli oli vergini ed extravergini di oliva. Per favorire la presenza di polifenoli nell’olio occorre tenere ben presenti alcuni fattori: la varietà, le pratiche agronomiche (potatura, concimazione, irrigazione e trattamenti fitosanitari), la raccolta precoce delle drupe e infine le tecniche di spremitura, riducendo il più possibile i quantitativi di acqua durante l’estrazione e limitando il riscaldamento della pasta di olive frantumate. Un aspetto interessante per gli olivicoltori è che l’applicazione congiunta delle tecniche sopraccitate condiziona in maniera positiva anche gli altri parametri previsti dalla legge per la classificazione merceologica degli oli vergini d’oliva, quali acidità, numero di perossidi e coefficienti di assorbimento nell’ultravioletto.
La grande forza della biodiversità varietale italiana
Non più del 10% degli oli imbottigliati reperibili sul mercato italiano ha un contenuto in polifenoli idoneo all’applicazione del claim. Questo dato indica dove direzionare gli sforzi per sostenere la filiera dell’olio italiana, garantendo un’adeguata redditività ai produttori e ai frantoiani: puntare all’incremento della quota di mercato degli oli salutistici significa spostare il piano della competizione dal prezzo alla qualità, terreno sul quale il comparto italiano ha più possibilità di spuntarla rispetto ai produttori di altri paesi. A far la differenza, il ricco portafoglio varietale italiano composto da una gamma di oltre 300 cultivar, che rappresenta una grande ricchezza in termini di biodiversità e di potenziale economico.
Trasformare la frammentazione varietale in un’opportunità
Nel piano olivicolo nazionale la ricchezza varietale italiana, definita anche come “frammentazione”, assume la connotazione di limite nell’analisi SWOT del settore e viene vista con una connotazione negativa in termini di competitività: le tante varietà limitano l’immissione sul mercato di volumi consistenti di prodotto omogeneo con caratteristiche organolettiche distintive e riconoscibili, utili a fidelizzare il consumatore. La resilienza che deve mostrare il settore per rimanere competitivo nel panorama mondiale consiste nel trasformare il limite della frammentazione in un’opportunità. Infatti, tutte le cultivar italiane, se coltivate con le opportune tecniche agronomiche e di trasformazione, possono garantire oli ricchi in polifenoli ben oltre i limiti minimi necessari per l’utilizzo dei claims. Così facendo, ai consumatori sarà data l’opportunità di disporre di molteplici tipologie di prodotto, soddisfacendo i vari segmenti di mercato con oli di oliva differenziati per caratteristiche organolettiche e salutistiche. E il risultato sarà completamente raggiunto accompagnando il percorso con un adeguato piano di comunicazione per far conoscere ai cittadini-consumatori i vantaggi che possono trarre dall’acquisto di una bottiglia di olio che riporta il claim.
Le linee guida per aumentare il contenuto di polifenoli
Per aumentare la concentrazione delle molecole biofenoliche nell’olio extra vergine di oliva, il progetto COMPETiTiVE ha redatto specifiche linee guida, che raccolgono una serie di regole e di prassi a cui fare riferimento. Le linee guida sono a beneficio degli operatori della filiera olivicola e danno indicazioni in maniera chiara, semplice e con taglio operativo e concreto. Per il download del decalogo cliccare qui.