SEI IN: Ricerca
Olivo e olio

Health claims, come trasformare un limite in un’opportunità

Pubblicato il:

In due precedenti articoli abbiamo descritto cosa sono e a cosa servono i claims nutrizionali e salutistici (leggi qui) e come questi permettano di valorizzare gli oli extravergine di oliva ricchi di polifenoli (leggi qui). Oggi chiudiamo il nostro viaggio con alcune considerazioni e consigli utili emersi dalle ricerche del progetto COMPETiTiVE  rivolti ai produttori olivicoli e a quei consumatori che, grazie all’olio, vogliono migliorare il proprio benessere.  

 

DUE CUCCHIAI AL GIORNO, TOLGONO IL MEDICO DI TORNO

Tra le tante belle cose che la natura ci mette a disposizione, ce n’è una in particolare che può davvero aiutarci a migliorare la nostra salute. Si tratta dei polifenoli, sostanze benefiche prodotte dalle piante che svolgono un’azione antiossidante combattendo i “radicali liberi”, molecole che si formano nel nostro corpo e indeboliscono il sistema immunitario, favorendo l’invecchiamento delle cellule e l’insorgere di malattie cardiovascolari. In natura i polifenoli, che svolgono anche un’azione antitumorale, sono molto diffusi, ma solo nell’olio extravergine di oliva si trovano i secoiridoidi. Questi polifenoli rivestono una particolare importanza per la nostra salute, in quanto la loro attività biologica è molto elevata. Assumendo ogni giorno piccole quantità di olio “salutistico” (sono sufficienti due cucchiai) si ottengono già una serie di benefici. I secoiridoidi caratterizzano l’olio con le particolari note di amaro e piccante e la loro presenza nell’olio, a fianco di quanto riportato sulle etichette, è facilmente verificabile dal consumatore attraverso l’assaggio.

 

PERCHE’ I CLAIMS SALUTISTICI E NUTRIZIONALI SONO POCO UTILIZZATI

L’Health Claim definito dall’ EFSA (European Food Safety Authority) per i polifenoli dell’olio di oliva rappresenta un utile strumento legislativo che può consentire al consumatore di riconoscere gli oli di qualità superiore. Ad oggi, nonostante l’ampia gamma di vantaggi derivanti dall’uso dei claims per valorizzare il contenuto in polifenoli dell’olio, sono pochi i produttori e le aziende di commercializzazione che utilizzano in maniera sistematica le informazioni salutistiche e nutrizionali quali strumento di marketing. Tra i fattori, la mancanza di un metodo ufficiale di analisi a cui far riferimento.

A fianco di questo limite tecnico, esiste un’opinione condivisa tra gli operatori circa la formulazione del claim approvato, che, dal punto di vista terminologico, appare di difficile comprensione per il consumatore medio. Inoltre, mancano modelli previsionali affidabili per la definizione del tempo di permanenza della validità del claim in funzione della concentrazione iniziale di bio-fenoli, del packaging prescelto e delle condizioni di stoccaggio.

 

IL CONTRIBUTO DEL PROGETTO COMPETiTiVE ALL’UTILIZZO DELL’HEALTH CLAIM EFSA

Nell’ambito della filiera olivicola pochi produttori utilizzano sistematicamente il claim EFSA poichè il Regolamento dell’Unione Europea non ha identificato un metodo ufficiale di analisi per misurare il contenuto minimo di idrossitirosolo  che l’olio deve avere per utilizzare il claim. Si tratta di un problema ancora aperto, in quanto anche nel mondo scientifico sussiste un profondo disaccordo sul metodo analitico più idoneo per la misura dei composti fenolici a causa della copresenza dell’idrossitirosolo in due forme (forma libera e legata). Per trovare una soluzione, il team del Progetto COMPETiTiVE ha validato un protocollo, alternativo all’analisi con il metodo ufficiale approvato dal COI (Consiglio Oleicolo Internazionale), grazie a un ring test inter-laboratorio tra le università di Firenze, Napoli e Bari. Questo metodo è mirato alla determinazione contemporanea di tutti i derivati dell’idrossitirosolo presenti negli oli d’oliva ed è basato sul confronto di una serie di analisi che il progetto COMPETiTiVE ha preso come riferimento. Considerato che l’attuale classificazione merceologica degli oli di oliva è inadeguata a descrivere le differenze qualitative tra un olio e l’altro, la metodica analitica sviluppata dai ricercatori rappresenta uno strumento di riconoscimento della qualità che porta vantaggi ai produttori e ai consumatori.

 

COME PROMUOVERE L’UTILIZZO DEI CLAIMS SALUTISTICI

In considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione, incentivare l’uso di alimenti salutistici certificati dalla presenza di claims approvati dall’EFSA potrebbe rappresentare una strategia per ridurre la spesa sanitaria pubblica nel lungo periodo. Sviluppare proposte di legge finalizzate a promuovere sgravi fiscali per le aziende che producono healthy food e detassare gli alimenti per favorirne l’acquisto, potranno essere azioni efficaci per incrementare i volumi di olio salutistico presenti sul mercato.

Infine, affinché gli sforzi produttivi possano essere ricompensati da un profitto equo, a parere dei ricercatori di COMPETiTiVE occorre sviluppare un piano di comunicazione chiaro e diretto, che spieghi in maniera semplice e faccia cogliere ai consumatori i vantaggi salutistici che si possono trarre, come abbiamo visto per i secoiridoidi, dall’acquisto di una bottiglia di olio recante il claim.

Ti è piaciuto il post? Condividi!