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La Ricerca 4F non si ferma: lettera a Covid19

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“Gentile COVID-19,
il suo arrivo ci ha colto impreparati.

Avevamo sentito parlare molto di lei, della sua forza e del grande impatto che era in grado di produrre. Ma, forse ingenuamente, non avevamo previsto di dover relazionarci direttamente con Lei. Si suppone sempre che le cose, in particolare quelle lontane, non ci tocchino.
Non pensavamo di dover avere un ospite del suo calibro… talmente ingombrante da non consentirci più di stare tutti insieme… La sua presenza ci ha obbligato a rifare la lista delle priorità, a ripensare e rimettere ordine a tante cose.
Per il mondo della ricerca e della didattica, lo scossone è stato molto forte.
Per la didattica, gli strumenti multimediali hanno permesso di sopperire devo dire con mia grande sorpresa anche in modo molto efficiente, alle “normali” modalità di erogazione. Ho imparato ad usare strumenti online di cui non conoscevo l’esistenza: Virtual room, WebEx, Teams, Zoom, …
Per la ricerca invece, cosa è cambiato? Dopo un primo momento di dubbi, perplessità e forse anche di paure sul come riuscire a gestire questa situazione, in realtà direi che tutto sommato è cambiato poco.
In qualità di ricercatori impegnati in prima linea sui progetti di ricerca che coinvolgono numerosi gruppi, eravamo abituati a condividere le molteplici attività, organizzando pesate e campionamenti con tanta gente senza doverci preoccupare di dimensioni quali quelle dello spazio o della distanza interpersonale.
Appurato che per questioni molto pratiche le prove in corso non potevano fermarsi, il suo arrivo ci ha costretti a mettere in atto nuove strategie per portare tutto avanti lo stesso, nel massimo rispetto della sicurezza degli operatori e delle normative.
Abbiamo attivato delle programmazioni settimanali per i turni in azienda e nei laboratori, adottato nuove strategie di alimentazione dei pesci, e posticipato i campionamenti e le analisi. Ma tutto sta andando avanti lo stesso. Solo leggermente rallentato e con nuove modalità.
I problemi che ha creato, sig. COVID-19 sono immensi e ho timore di quanto ci troveremo di fronte i prossimi mesi. Gente che ha perso i propri cari, persone che si ritroveranno senza lavoro, aziende che non potranno riaprire…
Ma per quanto attiene la ricerca, sono serena. Su questo fronte, Lei ha concesso poco alla riflessione, spingendoci all’azione.
Sperando di non incontrarla personalmente, la saluto a debita distanza
Laura, Università degli Studi di Torino
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